Ott 7, 2018 | Notizie | 0 commenti

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VELENI, RICERCHE ED AMMINISTRATORI PUBBLICI

È di pochi giorni fa la notizia che i famigerati Pfas sono tossici anche per i reni e soprattutto per quelli più delicati dei bambini. A rivelarlo uno studio statunitense della Duke University della North Carolina, poi pubblicato sulla rivista scientifica americana Clinical Journal of the American Society of Nefrology.

A darne notizia è il dottor Giovanni Fazio, a capo di un nuovo coordinamento che sta prendendo corpo nel Veneto, che si chiama Comitato Zero Pfas e raccoglie cittadini ed attivisti del Veneto centrale.

Ma cosa sono questi potenziali veleni denominati molto semplicisticamente con l’acronimo Pfas? Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), o acidi perfluoroacrilici, sono una famiglia di composti chimici usati prevalentemente dall’industria. In breve, sono acidi molto forti usati in forma liquida, con una struttura chimica che conferisce loro una particolare stabilità termica e li rende resistenti ai principali processi naturali di degradazione. Sono utilizzati fin dagli anni ’50 del secolo scorso nella filiera di concia delle pelli, nel trattamento dei tappeti, nella produzione di carta e cartone per uso alimentare, per le schiume degli estintori, ma anche per proteggere smartphone, per cerare giacconi, per fabbricare le pellicole antiaderenti delle padelle, per rendere insomma i prodotti impermeabili all’acqua e ai grassi.

Gli scarti della loro lavorazione si accumulano nell’ambiente ed entrano nella catena alimentare attraverso l’acqua che beviamo e gli alimenti che mangiamo. Nulla di più semplice. E la concentrazione di queste sostanze tossiche aumenta esponenzialmente di organismo in organismo, secondo un processo che in gergo scientifico è chiamato bioamplificazione.

Il gravissimo inquinamento è stato ormai da tempo acclarato dalle Agenzie per la protezione dell’Ambiente e dalle Asl, ma in questi ultimi anni, le procure sono rimaste alquanto fredde nell’ammettere responsabilità penali a carico delle aziende produttrici inquinanti, attribuendo la colpa di un difficoltoso reperimento delle prove in particolare ad un vuoto normativo in materia.

Allo stesso tempo, il Ministero dell’Ambiente della passata legislatura non si è smentito e ha fatto l’ennesimo regalino alle lobby produttrici allentando notevolmente le restrizioni per le sostanze perfluoroalchiliche. Come? Aumentando di ben sette volte i limiti di soglia per i Pfas nelle acque di falda. Si tratta di acque potabili e di acque utilizzate nell’agricoltura e nella zootecnia.

Non mancano infine, i soliti criminali che sono entrati a man bassa nel business dei fanghi trattati, i quali sono utilizzati legalmente come ammendanti agricoli, cioè concimi. Ma a guadagnarci questa volta non sono solo i mafiosi o affini: ci guadagna l’agricoltore, che risparmia sui fertilizzanti e che spesso vende i suoi campi per consentire lo scarico di materiali tossici e cancerogeni; ci guadagna il piccolo autotrasportatore, che pur di mettere in tasca qualche soldo, rischia l’arresto tutte le notti; ci guadagnano i gestori degli impianti di smaltimento, che evitano di trattare i fanghi avvelenati, risparmiando sui costi di gestione e continuando a percepire i rimborsi locali ed europei.

Politici, magistratura, malavita organizzata, cittadini tutti uniti nella più omertosa consorteria di stampo italiano.

A rimetterci è l’intera società, ma questo non è una sorpresa. E lo stesso, non è una sorpresa il fatto che siano ancora pochi quei cittadini che vogliano mettersi in gioco per cambiare concretamente le situazioni.

Il Difensore Civico campano e Civicrazia sono invece in prima fila affinché un modello partecipativo, fortemente legato al merito, sostituisca presto il vecchio modello ancora in auge, di una amministrazione pubblica e di una giustizia legate a doppio filo agli interessi delle multinazionali responsabili della più grandi nefandezze a danno della cittadinanza intera. D’altro canto, sta proprio ai cittadini creare quella coesione che dà loro la forza di ottenere risultati vincenti. Anche i Pfas si possono combattere e vincere.

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