Nov 4, 2025 | Battaglie | 0 commenti

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UNITA’ DELLE BATTAGLIE PER LA DIGNITA’ UMANA

LA DIGNITA’ UMANA: FILO CONDUTTORE DELLE BATTAGLIE DI CIVICRAZIA

Il focus delle battaglie di Civicrazia prevede il rispetto della dignità umana e la necessità di rimuovere gli ostacoli al pieno realizzarsi del principio di uguaglianza sostanziale dei cittadini.

Molte le battaglie e le denunce di cui Civicrazia si fa portavoce. Vediamo alcune rilevanti.

 

LA VIOLENZA SULLE DONNE. UN’EMERGENZA SOCIALE

La violenza sulle donne è una delle emergenze sociali più gravi, non un fatto privato, ma una ferita collettiva. Come scrive Linda Dehesh, per Civicrazia ogni donna violata rappresenta una sconfitta culturale, il fallimento di un’educazione che avrebbe dovuto insegnare rispetto, empatia, parità.

Ad oggi sembrano inutili tutti gli strumenti messi in campo, preventivi e repressivi, compresa l’introduzione del delitto di femminicidio, ed inarrestabile il fenomeno.

La battaglia è culturale, ma servono anche mezzi di tutela effettiva per le donne che intendono denunciare e liberarsi da situazioni di subalternità. Oltre al gratuito patrocinio già assicurato a tutte le vittime per affrontare le spese legali sono necessari sussidi economici per le donne che non sono economicamente indipendenti e incrementare i servizi di cura per uomini autori di reati contro la persona.

 

VIOLENZA DOMESTICA

L’Avv. Rosaria Salomone evidenzia che per Civicrazia la recente sentenza n. 2356/2025 del Tribunale di Torino non è un semplice caso giudiziario, ma un vero e proprio campanello d’allarme sullo stato della giustizia italiana in materia di violenza domestica. Questa decisione, che ha assolto un uomo dall’accusa più grave di maltrattamenti in famiglia, pur condannandolo per le lesioni, sembra tradire gli sforzi compiuti negli ultimi anni per tutelare le vittime, in particolare le donne. Leggendo le motivazioni, emerge il timore di un preoccupante arretramento culturale nell’applicazione della legge nei casi di violenza di genere, in particolare per il linguaggio usato nel descrivere la condotta della vittima. Secondo l’Avv. Salomone è opportuno che ci sia una formazione mirata degli operatori della giustizia, per evitare che anche il linguaggio non sia appropriato e non censuri in modo sufficiente la gravità di condotte.

 

LE DONNE DETENUTE: LA SOLITUDINE DI GENERE

Le recluse sono sempre state poche (meno del 5% della intera popolazione ristretta), e se è vero che la loro esiguità numerica non le ha costrette a quel trattamento inumano e degradante costituito dalla mancanza dello spazio minimo vitale di cui alla sentenza di condanna CEDU dell’Italia (Sentenza Torreggiani dell’8 gennaio 2013) e che meno soffrono quindi delle restrizioni conseguenti al sovraffollamento, dall’altra vivono con fatica la ricerca di attività soprattutto lavorative tali da rappresentare un vero e proprio percorso di emancipazione, perché la residualità numerica rispetto all’universo carcerario maschile rende onerosa la scelta di pensare il carcere al femminile.

Occorre oggi ripensare le modalità di esecuzione della pena al femminile, riducendo ulteriormente l’operatività della custodia cautelare e favorendo il miglior accesso alle misure alternative. Insomma, un universo che va differenziato reso autonomo nelle sue potenzialità e nelle sue dinamiche, per valorizzarne la peculiarità e per far diminuire ancora quelle presenze.

 

IL DISAGIO GIOVANILE

Alra importante sfida che occupa Civicrazia è il tema delle difficoltà che affrontano oggi i nostri giovani, che cosi si può sintetizzar nella mappatura di Ernesto Marino

Pressione Sociale e Digitale: Aspettative irrealistiche alimentate dai social media, cyberbullismo e violenza online.

Incertezza Economica: Precarietà professionale e incertezza sul futuro.

Salute Mentale: Isolamento post-pandemia e crescita di fragilità come ansia, depressione e disturbi alimentari.

Di fronte a questo panorama, Civicrazia sottolinea l’urgenza di interventi pubblici mirati: spazi di ascolto, educazione digitale efficace e strategie concrete di prevenzione del cyberbullismo. La necessità è quella di sostenere la scuola e la comunità con un supporto psico-sociale rafforzato.

Questo si traduce in interventi mirati su inclusione, salute mentale, opportunità di lavoro e, soprattutto, partecipazione civica. Investire nel benessere emotivo, nell’educazione emotiva e nella creazione di ambienti sicuri non è solo etico, ma un investimento essenziale Dlla comunità.

 

L’ASTENSIONISMO. LA VITA PUBBLICA SENZA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI E L’ASTENSIONISMO COME DISAFFEZIONE E RIVOLTA PACIFICA ORAMAI MAGGIORITARIA

L’astensionismo delegittima la politica ciarliera e inconcludente al di là delle appartenenze partitiche, come scrive Pippo della Corte . Sovente ben oltre il cinquanta per cento degli aventi diritto non si reca più ai seggi e comunque non dà il suo voto, manifestando stanchezza, disillusione e lontananza dalle istituzioni.
Votare non è un obbligo normativo.
Nessuno deve sentirsi in colpa nell’astenersi: è una scelta libera che indica che non ci si accontenta più del meno peggio.

Astenersi significa non riconoscere e soprattutto non riconoscersi in un sistema lontano dalle reali esigenze dei cittadini.

E’ chiaro che la mancata partecipazione al voto pone seri interrogativi sulla tenuta della attuale democrazia rappresentativa, ma indica con chiarezza che sono giusti gli obiettivi di Civicrazia, che ritiene la democrazia non solo un diritto ma una responsabilità condivisa con il potere pubblico davvero al sevizio dei cittadini.

 

I PRECARI DELLA GIUSTIZIA

LA BATTAGLIA DI CIVICRAZIA PER ASSICURARE UN PROCESSO GIUSTO E VELOCE e lo snellimento celere degli arretrati sono tangibili. Con gli attuali precari la giustizia civile e penale ha fatto dei progressi immensi, stimolati dai vincoli del Piano – sottolinea l’avv. Giovanna Domini. In questi ultimi due anni si è intervenuti sull’arretrato e si sono abbattuto di molto le percentuali.

La velocizzazione del processo poi viene dalla progressiva assunzione degli addetti all’Ufficio per il processo che siamo riusciti a ottenere dall’Unione Europea.
Civicrazia chiede si faccia chiarezza sulla necessaria trasformazione dei 12.000 contratti a tempo determinato in essere in scadenza al 30 giugno 2026 e sulle risorse impegnate. Così occorre chiarire l’indicazione generica contenuta del Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP), appena approvato dal Governo il 2 ottobre, circa la necessità di stabilizzare i precari PNRR della giustizia senza alcun dettaglio su numeri e risorse.

 

DIGNITA’ UMANA

Tante sono le Battaglie in corso. Tutte volte a tutelare davvero e fino in fondo la Dignità Umana.

Desi Bruno, Avvocato

 

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