Feb 9, 2019 | Notizie | 0 commenti

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UNA NUOVA CULTURA DI TERRITORIALITÀ

La strategia europea della Macroregione si apre ad un nuovo concetto di territorialità per superare gli steccati rappresentati dai confini dei singoli Stati europei o, come nel caso dell’Italia, delle singole Regioni, per aggregare nuove comunità geopolitiche a dimensione continentale e, dunque, allargate e differenziate. Il confine, pertanto, non da avvertire più come limite e/o divieto dell’oltrepassamento bensì come sede e possibilità effettiva dell’incontro, di collaborazione, cooperazione ed integrazione per dare una svolta alla coesione territoriale e dare, in definitiva, una identità compiuta all’Europa comunitaria vagheggiata dai Padri fondatori. Le nuove sfide, come i mutamenti climatici, le problematiche ambientali, i flussi migratori, le emergenze sociali e sanitarie, la valorizzazione dei patrimoni e delle risorse, richiedono risposte, sforzi ed azioni improntate ad una migliore condivisione dei territori e funzionali ad un vero sviluppo sostenibile con il coinvolgimento delle persone nei processi di evoluzione e progresso. Una nuova territorialità così progettata e ridisegnata, in Italia,in particolare, porterebbe al superamento di quel centralismo statalistico che fa delle Regioni dei “soggetti di inquinamento della gestione amministrativa”, delle macchine di disordine programmatorio,  dei meri apparati burocratico-amministrativi politicamente lottizzati, eccessivamente costosi che hanno esaurito  la funzione per cui erano state costituite e anche incapaci di dialogare e di farsi carico delle istanze sociali. La nuova cartina prevede l’aggregazione di aree regionali, statali, transfrontaliere, omogenee per territori, storia, cultura, sensibilità politiche e interessi socio-economici, che superando le diversità di appartenenze nazionali, sappiano collocarsi in una prospettiva europea che non è più quella degli Stati ma dei Territori e dei Popoli e delle relative potenzialità intese come bene comune dell’Intera Unione Europea. Insomma, la riorganizzazione di una comunità politico-territoriale che si ricostruisca sempre dal basso, che riesca a costituire un valido consenso sulla strategia da adottare per individuare problematiche comuni da affrontare e risorse disponibili da impiegare. In tutto questo si inserisce la costituzione e costruzione di una Macroregione Mediterranea che possa rappresentare l’occasione per realizzare quella cooperazione territoriale necessaria per uno sviluppo integrato, equilibrato e sostenibile nel Mezzogiorno d’Italia e un’area strategica per la pace e il benessere delle comunità appartenenti agli stessi Stati europei del Mediterraneo.

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