Un paese con i suoi relativi tassi di disoccupazione
Il tasso di disoccupazione, nel mese di gennaio, è rimasto stabile all’11,9%, mentre quella giovanile è calata al 37,9% dal 39,2% di dicembre soprattutto per effetto dell’aumento degli inattivi, cioè i disoccupati che non cercano lavoro. Lo rileva l’Istat, in virtù della quale la stima degli occupati sembrerebbe leggermente in crescita rispetto a dicembre: +0,1%, circa 30mila persone. Questo aumento, però, si concentra ancora una volta tra gli over 50, attestando nuovamente il ruolo predominante degli ultracinquantenni nello spiegare la crescita degli occupati, anche per effetto dell’aumento dell’età pensionabile. Quel che i giovani disoccupati incidono, tra 15 e 24 anni, sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 10,1%, in calo di 0,6 punti percentuali rispetto a dicembre. Il tasso di occupazione dei 15-24enni resta quindi tendenzialmente stabile, mentre quello di inattività cresce di 0,6 punti. Di contro, la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni continua calare. Un paese in cui cresce costantemente il tasso di disoccupazione fra i giovani non è da definirsi civile. Non investendo sul loro futuro, si indurra’ lo stato ad invecchiare. Noi di Unione Civicratica saremo sempre vigili e dalla parte degli oppressi.
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