ll Comitato Italiano Popolo Sovrano (CIPS) nasce il 16 febbraio 2014 con lo scopo di <<Perseguire finalità generali nei campi della tutela e difesa, in sede nazionale ed internazionale, dei diritti dei Cittadini e dei Popoli>>. È al tempo stesso un organismo politico popolare e un’Associazione senza fini di lucro, alla quale possono prendere parte quanti tra associazioni, organizzazioni, movimenti e singoli ne condividano i punti cardini, indipendentemente dalla propria formazione culturale e politica.
I punti del piano dettagliato dell’Associazione propongono:
1. Risoluzione/rescissione dei Trattati Europei lesivi della Sovranità Nazionale.
2. Introduzione di Sovranità Politica, Monetaria, Alimentare.
3. Nazionalizzazione della Banca d’Italia ed azzeramento del Debito Pubblico verso gli organismi finanziari.
4. Inserimento in Costituzione del “diritto di resistenza all’oppressione” per far sì che: “Quando i pubblici poteri violino le libertà fondamentali ed i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all’oppressione è diritto e dovere del cittadino”.
L’attività dell’Associazione si svolge su due piani, organizzare conferenze aperte al pubblico durante le quali informare la gente su argomenti e tematiche occultate dai media tradizionali e creare gruppi di attivismo che possano poi costituire un’alternativa all’attuale governo considerato dittatoriale.
Ultima conferenza dell’Associazione tenutasi il 12 febbraio 2017 a Perugia, dal titolo “La chiamano crisi, in realtà è un crimine!” organizzata dal referente per l’Umbria Alessandro Trinca illustra dettagliatamente il pensiero e gli obiettivi del Comitato, spaziando dall’utilizzo dell’Euro quale strumento di dominio detenuto e studiato a tavolino da alcuni gruppi di potere come i Rothschild, i Rockefeller ed altri proprietari delle banche centrali mondiali al concetto che il debito pubblico sia un’invenzione per ricattare gli Stati debitori e dunque sia fortemente necessario una riappropriazione della Sovranità monetaria, al perché è necessario che ci sia l’uscita dello Stato dall’Unione Europea. Nell’intervista rilasciata all’ASI il 27 novembre 2016 Alessandro Trinca afferma che per riavere la propria sovranità occorre recedere da tutti i trattati incostituzionali come il Trattato di Maastricht, il Meccanismo europeo di stabilità (MES), il Fiscal Compact che la classe politica italiana ha firmato. <<Per recuperare la sovranità bisogna ritornare a fare legislazione a livello nazionale e riportare la supremazia della nostra Costituzione. Per quanto riguarda la moneta, essa dovrebbe essere gestita con la stampa diretta da parte dello Stato che quindi non dovrà più essere costretto a emettere dei titoli di debito per finanziarsi. Poi potrà continuare a emettere titoli per gestire il risparmio pubblico: questo non pone alcun problema. Ma il meccanismo sulla base del quale uno Stato per approvvigionarsi di denaro si deve indebitare verso soggetti privati, deve essere abolito.»
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