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Gen 20, 2023 | Notizie | 0 commenti

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TOLLERANZA ZERO PER VIOLENZA DI GENERE

TOLLERANZA ZERO PER VIOLENZA DI GENERE        

La violenza di genere può comportare nefaste conseguenze quali quelle del Femminicidio così come da tutte le statistiche e le valutazioni conclusive della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, (Relazione su “La risposta giudiziaria ai femminicidi in Italia. Analisi delle indagini e delle sentenze”).  Ciò risulta evidente anche dai dati EURES aggiornati al 2022.

Grazie alla ormai pluridecennale e nutrita letteratura volta allo studio e alla definizione del femminicidio, fenomeno ancora sottovalutato (seppur in continua crescita), ormai è risaputo che la violenza di genere avviene secondo diverse modalità, che variano a seconda del caso specifico. Tale tesi è confermata anche dalle statistiche e dalle ricerche più recenti, che rivelano che la violenza di genere si manifesta attraverso svariate forme, che, per quanto diversificate, possono essere suddivise in quattro categorie.

LA VIOLENZA FISICA,

tipicamente effettuata mediante spinte, strattonamenti, schiaffi, calci, morsi, tentativi di strangolamento e soffocamento, ustioni, minaccia con armi, fino, nei casi più estremi, all’omicidio; 

LA VIOLENZA SESSUALE, 

che comprende tutte le situazioni in cui la donna è costretta a fare o subire contro la propria volontà atti sessuali di diverso tipo (stupro, tentato stupro, molestie sessuali, rapporti sessuali con terzi, attività sessuali degradanti e umilianti); 

LA VIOLENZA PSICOLOGICA,

che riguarda i comportamenti volti a intimidire e perseguitare la donna, che possono presentarsi sotto forma di minacce di abbandono o di maltrattamenti, segregazione in casa, continue umiliazioni, minaccia di allontanamento dei figli o dal gruppo parentale di origine, sorveglianza e gelosia angosciante;

 

LA VIOLENZA ECONOMICA, 

mediante il controllo ossessivo, esercitato con oppressione, della gestione economica: in questi casi la donna, indipendentemente dal fatto che disponga di risorse economiche personali (es. del proprio lavoro), viene limitata nella gestione delle stesse

 

RAPPORTI                                                                             

Il Rapporto Eures / Ansa 2007 sull’omicidio volontario in Italia riporta che 6 milioni 743 mila donne tra i 16 e i 70 anni (corrispondenti al 31,9% della popolazione femminile in Italia) hanno subito una violenza fisica e/o sessuale nel corso della loro vita; 2 milioni 938 mila donne hanno subito violenza fisica o sessuale dal partner attuale o dall’ex partner; circa 1 milione di donne ha subito stupri o tentativi di stupri.

Per quanto concerne le violenze fisiche: il 56,7% delle donne ha subito maltrattamenti come spinte, schiaffi, calci, pugni, morsi;  il 24,6% l’essere colpita con oggetti;  l’8,1% l’uso o la minaccia di usare coltelli o pistola, il 5,3% il tentativo di strangolamento, soffocamento o ustione.

Più di 7 milioni di donne hanno subito violenza psicologica, le cui forme più evidenti sono: l’isolamento o il tentativo di isolamento (46,7%); il controllo (40,7%); la violenza economica (30,7%); la svalorizzazione di sé (23,8%); le intimidazioni (7,8%).

Molte vittime di femminicidio hanno subito reiterate forme di violenza prima della morte (cfr. per approfondimenti Mastronardi – Calderaro, I killer di massa, Newton Compton).

Confrontando i dati Eures relativi al 2014 e al 2021, si può notare che nel 2014 la violenza maggiormente espletata era quella fisica (23,5%), seguita dalla violenza psicologica e da altre vessazioni / escalation (entrambe al 20,6%). 

Nel 2021, invece, la quasi totalità dei casi noti di femminicidio ha subito violenza psicologica e atti persecutori / stalking (entrambi pari al 93,3%).

In altre parole, 9 donne su 10, prima del femminicidio, sono state vittime di violenza psicologica e/o di stalking e comportamenti persecutori. 

Ogni caso di minima violenza è segnale di morte. Tolleranza zero.

 

Prof. Vincenzo Mastronardi Psichiatra, Criminologo Clinico
Psichiatra, Criminologo Clinico, Già Direttore  della Cattedra di Psicopatologia forense, Università di Roma “Sapienza “Docente incaricato di “Psichiatria” Corso di Laurea H inf. Università di Roma Sapienza Docente di Criminologia Clinica Scuola di Specializzazione in medicina Legale Università di Roma Sapienza Titolare della Cattedra di Teoria della Devianza e Criminogenesi – Corso di Laurea Magistrale in Investigazione, Criminalità e Sicurezza Internazionale della UNINT ( Università degli Studi Internazionali di Roma )

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