Sovranità alimentare?
In questi giorni si è conclusa la prima fase della fusione tra due colossi, uno agro-chimico che ha creato la sua fortuna con gli OGM e con i prodotti chimici per la loro coltivazione e l’altro chimico-farmaceutico.
Che cosa a a che fare con Civicrazia?
Senza indagare nelle visioni complottiste della questione (chi ci produce il cibo è lo stesso che ci cura e più ci offre cibo avvelenato e più guadagna curandoci) ci sembra utile fare qualche considerazione.
Oltre il 90% delle coltivazioni di soia e di mais mondiali sono frutto di sementi OGM. Una cosa che non molti sanno è che il frutto di queste sementi è sterile; vale a dire che se vuoi coltivare con queste sementi ogni anno devi comperare nuove sementi. Poi queste sementi che promettono ricchi raccolti per dare i ricchi raccolti richiedono anche il loro “fitofarmaco” specifico (glifosato) che sembra proprio sia un po’ cancerogeno.
Così per avere ricchi raccolti ogni anno devi comprare i semi, ti devi avvelenare un po’avvelenando anche il terreno, ma solo questo ti permetterà di guadagnare di più così da poter pagare le nuove sementi e i nuovi pesticidi fatti apposta per quelle sementi. Questo, in India, ha portato al suicidio migliaia di contadini che si sono indebitati per comperare sementi e pesticidi che li hanno avvelenati e poi non hanno nemmeno dato la resa promessa.
Qui da noi certe cose non accadono ma, in Italia, intere aree si stanno orientando alla monocoltura. Ad esempio in Veneto e Friuli le terre coltivabili si stanno sempre più trasformando in vigneti che per contenere i costi e garantire delle ottime rese richiedono pesanti irrorazioni con pesticidi e diserbanti; e alcune aree del Veneto hanno ormai gli stessi livelli di inquinamento di Taranto.
Sovranità alimentare significa produrre ciò che serve per alimentare gli esseri umani e non per far ingrassare il valore delle azioni di chi pensa esclusivamente al profitto.
Per fortuna c’è anche qualche agricoltore coraggioso che coltiva con metodi naturali senza uso di pesticidi e diserbanti chimici; chi adotta questi metodi ottiene prodotti di ottima qualità e con produzioni che per quantità superano del 30% quelle dei vicini.
Però deve lavorare un po’ e il lavoro richiede mano d’opera e la mano d’opera richiede dei lavoratori mentre per i “fitofarmaci” basta una persona che passa con l’elicottero.
Sovranità alimentare significa quindi non solo cibo sano ma anche lavoro e ambiente vivibile a rimetterci saranno le multinazionali e questo con la volontà politica di farlo lo possiamo fare.
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