L’istituzione delle Macroregioni europee consente alle popolazioni interessate di realizzare importanti opere per lo sviluppo del territorio di difficile realizzazione nel Paese di appartenenza per difficoltà di vario genere, principalmente politico-burocratiche.
Aspetto rilevante è la condivisione tra popolazioni, accomunate da reciproci interessi di sviluppo economico-sociale e culturale, di opere sviluppate con una logica compartecipativa in grado di valorizzare esponenzialmente i vantaggi delle opere stesse, contribuendo a generare una forte solidarietà sociale tra i popoli della Macroregione.
Per quanto riguarda la Ricerca e l’Energia della Macroregione Mediterranea, il processo di migrazione verso l’economia dell’idrogeno e più estesamente delle energie rinnovabili deve rispettare i tempi di riorganizzazione delle economie basate sulla tradizionale produzione di energia.
Come è noto, qualsiasi rivoluzione ha dei costi in termini di squilibri sociali ed economici e, quando si parla di Energia, tali squilibri sono in grado di alterare significativamente il modo di vivere di consistenti parti della popolazione mondiale ed una parte di essa è costretta a lasciare la propria casa alla ricerca di nuovi orizzonti per garantirsi il benessere non più assicurato.
È quindi fondamentale gestire questo passaggio nel rispetto del nuovo che avanza ma anche del vecchio che progressivamente vedrà ridursi sensibilmente le proprie fette di mercato con volumi gradualmente e costantemente in diminuzione.
Ma il mondo va avanti è non può fermarsi nella sua costante ricerca di miglioramento. Una differenza dell’azione macroregionale con il passato sarà proprio la capacità di farsi carico dei costi di questo cambiamento nel rispetto di tutti gli interessi in campo.
Il futuro oramai prossimo, con la Macroregione Mediterranea, è un mondo con un’aria più pulita, rispettoso delle due esigenze prioritarie: lo sviluppo costante e un ambiente sano e salvaguardato.
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