Feb 27, 2019 | Notizie | 0 commenti

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SOLO CON LA MACROREGIONE MEDITERRANEA: RICERCA ED ENERGIA IN UN AMBIENTE NATURALE E GEO-POLITICO DI 500 MILIONI DI ABITANTI

Il filosofo Bertrand Russell diceva che il mondo non ha bisogno di dogmi ma di libera ricerca. Mentre molti ritengono assurdamente di ridurre l’attuale complessità in slogan, l’ Unione Europea non ha bisogno di dogmi ma di libera ricerca a capo di una rinnovata politica. Oggi la Macroregione offre lo spazio strategico, occasione di apprendimento organizzativo, necessario per le istituzioni come per le comunità coinvolte, per avviare un processo virtuoso di cambiamento all’altezza della complessità che le realtà socio-economiche territoriali richiedono.

 L’unificazione di aree regionali omogenee per territorio, storia, cultura, sensibilità politiche e interessi socio-economici, superando le diversità di appartenenza nazionale, si colloca non nella dimensione di una nuova istituzione che si aggiunge alle altre ma come una strategia politica che deve essere adottata da tutte le esistenti istituzioni dei vari Paesi (in primis, quelle regionali e locali) per attuare nel miglior modo possibile la coesione territoriale  che rappresenta la precondizione dello sviluppo. 

Questa condizione di non-istituzionalità della Macroregione implica in primo luogo il migliore coordinamento delle istituzioni e delle risorse disponibili nell’ambito delle norme esistenti, e consente poi l’abbattimento e il superamento dei confini politico-amministrativi entro cui sono costretti, invece, Stati, Regioni ed Enti territoriali locali. 

La Macroregione, dunque, è una forma di aggregazione determinata non più da retaggi sovrani e vincoli storici ma dalla capacità di dare risposte unitarie a problemi che, certo, non si fermano alle perimetrazioni amministrative ma riguardano questioni comuni a più entità territoriali. Ambiente e territorio, salute e salubrità, trasporti, infrastrutture e servizi per la mobilità, lotta alla criminalità e ricerca e innovazione, nell’era della globalizzazione non possono essere più affrontati all’interno di schemi mentali costruiti intra confini territoriali chiusi a compartimenti stagni. E’ di questi giorni l’annuncio in Italia di una recessione con assenza di crescita economica e aumento della disoccupazione, con un Mezzogiorno che continua ad arretrare e il cui residuo tessuto imprenditoriale affronta quotidianamente la battaglia con il non-governo, la burocrazia, il credito, la criminalità, la carenza di infrastrutture materiali e immateriali.

 La strategia macroregionale è una politica articolata che supera e ricompone nuove comunità geo-politiche di dimensione continentale e avvia veramente quella riforma degli ordinamenti costituzionali che, com’è noto, nel nostro Paese si tenta di realizzare senza successo ormai da diversi decenni. 

La Macroregione Mediterranea rappresenta un ambiente naturale e geo-politico di 500 milioni di abitanti, strategico per il futuro della stessa Europa che così conquisterebbe una maggiore sicurezza, un controllo più sostenibile dei flussi di immigrazione e la partecipazione diretta ad un’area in sicura espansione socio-economica. Questa è l’unica strada percorribile per salvare e rilanciare i territori e le comunità dei vari Paesi europei, a cominciare dal nostro. Si può, finalmente, sperimentare una nuova governance multilevel fondata sulla partecipazione ed il protagonismo delle Autorità regionali e locali che non sono in contrapposizione con quelle nazionali e, soprattutto, europee. Una nuova dimensione in cui Ricerca e all’Energia sono motore dello sviluppo.

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