Gen 16, 2019 | Notizie | 0 commenti

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SERGIO MATTARELLA: UN PRESIDENTE NORMALE IN UN CONTESTO ANORMALE

Infuria sulle pagine dei giornali italiani una polemica sterile e partigiana, per danneggiare costantemente la reputazione dei principali membri del Governo davanti all’elettorato, e per cercare di scardinare il patto di governo sottoscritto da Movimento 5 Stelle e Lega. Come purtroppo sappiamo, nell’attentato di Strasburgo del 14 dicembre 2018, è stato  colpito da un proiettile Antonio Megalizzi, giornalista radiofonico che stava seguendo un master sulle istituzioni europee e che si trovava a Strasburgo per seguire la Plenaria dell’Europarlamento per radio Europhonica. All’arrivo in Patria, ad accogliere la bara vi erano due rappresentanti delle Istituzioni: il Presidente Sergio Mattarella e l’esponente del Governo in carica, Ministro per i Rapporti col Parlamento Riccardo Fraccaro. Per ovvi motivi di protocollo, il Ministro ha tenuto nella cerimonia un comportamento più defilato lasciando campo al Presidente, che si è raccolto in preghiera davanti alla salma e ha avuto un breve colloquio con i familiari. Questo momento è stato stigmatizzato dalla Stampa prevalente come se, data l’importanza della vittima, vi fosse stato solo il Presidente come rappresentante istituzionale importante, nel sostanziale disinteresse da parte del Governo (non vi erano nè Conte, nè Salvini nè Di Maio), del quale ha partecipato un Ministro meno importante (di seconda fascia). Tale linea è stata confermata in occasione della cattura del terrorista Battisti e della sua estradizione in Italia: visto il risultato importante conseguito dal Governo e la conseguente forte esposizione mediatica di Salvini (e quindi consenso elettorale), la Stampa italiana prevalente ha iniziato a montare un caso, mettendo a confronto l’importanza delle Autorità presenti nel caso Megalizzi e nel caso Battisti, attribuendo in particolare a Salvini (es.https://www.ilmessaggero.it/politica/cesare_battisti_salvini_bonafede_passerella_megalizzi-4231176.html), ma anche a Bonafede, un opportunismo e uno show di cattivo gusto per riscuotere maggiori consensi elettorali (“è diventato un trofeo di caccia per supportare la propaganda di un politico senza scrupoli”). La figura di Mattarella, pertanto, è stata usata per lotta politica faziosa. E’ comunque trapelata dal Quirinale una certa insofferenza circa il comportamento di Salvini e Bonafede poichè, citano le fonti, “nessun partito può intestarsi il merito dell’arrivo di Cesare Battisti, perché è un successo di tutte le istituzioni e non solo della politica”. In questo il Presidente Mattarella rappresenta veramente l’unità della Nazione.

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