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Ott 20, 2023 | Sportello Telematico | 0 commenti

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RIVOLGITI ALLO SPORTELLO PER MORTI SUL LAVORO, STRAGE INFINITA

Operaio di 76 anni investito e ucciso in Autostrada. Si chiamava Luigi Bernardini, era originario di Fosdinovo, un paesino in provincia di Massa Carrara. L’incidente mortale sul lavoro è avvenuto sulla A12 in Liguria tra Deiva Marina e Moneglia: era il guardiano del cantiere mobile e lavorava per una ditta esterna della concessionaria del tratto ed è morto sul colpo.

Incidente mortale sul lavoro sulla A12 in Liguria di sera intorno alle 19.30. All’altezza del chilometro 57 in località Campo tra Deiva Marina (La Spezia) e Moneglia (Genova) è morto investito da un’auto un operaio di ben 76 anni. Si chiamava Luigi Bernardini, era originario di Fosdinovo (Massa Carrara). Lavorava in un cantiere mobile per una ditta esterna della concessionaria del tratto.

Altro episodio recente è avvenuto, sempre di sera, a Palermo dove un operaio, sempre in un cantiere edile, è precipitato mentre lavorava su un’impalcatura dopo essere stato colpito da un braccio meccanico.

 

MORIRE SUL LAVORO A 76 ANNI

Un attimo di disattenzione, è finito tutto così. In base a una prima ricostruzione, Bernardini sarebbe stato centrato in pieno mentre attraversava la carreggiata ed è morto sul colpo. Sul posto gli uomini e i mezzi del 118 e l’automedica di Lavagna (GE), ma i tentativi di soccorso sono risultati purtroppo tutti inutili. Nel giro di pochi minuti sono intervenuti sul luogo dell’ennesimo dramma sul lavoro anche i vigili del fuoco di Brugnato (SP). L’autista del mezzo investitore è stato infatti estratto a fatica dalle lamiere: sotto choc, è stato trasportato all’ospedale di Lavagna. Non sarebbe in pericolo di vita. L’autostrada è stata chiusa fino a notte per permettere tutti i rilievi.

Dall’alto dei suoi 76 anni Luigi Bernardini aveva una grande esperienza lungo le strade ed era il guardiano del cantiere aperto tra i due caselli tra il segmento genovese e quello spezzino della A12. La figura che, sul posto, si accerta che non si verifichino problemi per la presenza di un restringimento della carreggiata. In tanti si domandano come sia possibile che in un Paese civile un uomo di oltre 75 anni “lavorasse ancora”. Ma oggi è il giorno del dolore. Le indagini sulla dinamica dell’incidente sono ancora in corso.

 

A QUELL’ETA’ DOVEVA GODERSI LA PENSIONE

Ancora una volta siamo qui a piangere una persona, l’ennesima, morta per un incidente sul lavoro. A nulla valgono gli appelli a un giro di vite che lanciamo da tanto tempo. Eppure ogni incidente – e sono tanti, tantissimi – è il chiaro sintomo di una sicurezza che non c’è e che nemmeno viene cercata mettendo in campo più controlli, più ispezioni, più formazione. Quell’uomo, alla sua età, doveva essere da tempo a godersi la pensione, la sua famiglia e, se li aveva, i nipotini. Occorre anche fare un ragionamento su questo. Non è possibile che si debba lavorare fino alla morte, magari in cantiere.

 

CIVICRAZIA ALL’OPERA: DENUNCIA OGNI PARTICOLARE ALLO SPORTELLO

Bisogna prendere coscienza del fatto che la sicurezza sui luoghi di lavoro, dati alla mano, non funziona e prendere immediati e decisi provvedimenti. Bisogna intervenire immediatamente, per costituire anche nei cantieri autostradali gli RSL (Rappresentanti della Sicurezza sul Lavoro) di sito, i rappresentanti della sicurezza dei lavoratori, che oggi mancano e sono fondamentali per monitorare la situazione e intervenire dove ci siano violazioni. Ci vuole un impegno forte per arrivare a questo risultato.

E’ sempre prontissimo lo Sportello telematico di Civicrazia  https://www.civicrazia.org/sportello-telematico/  dove i lavoratori e chiunque possono denunciare  il non rispetto da parte dei datori di lavoro dei loro obblighi e i mancati interventi di autorità pubbliche.

Fabio Riccio

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