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“L’ITALIA A RISCHIO VIOLENZA POLITICA”. I TIMORI DELLA STAMPA ESTERNA

Siamo per entrare in una nuova stagione degli Anni di Piombo? Alcuni giornali britannici ipotizzano lo spettro della violenza politica degli anni ’70. Scrive Enrico Franceschini sulle pagine di Repubblica: «L’attacco a Silvio Berlusconi "divide l’Italia" e resuscita lo spettro di una nuova stagione di violenza politica».  "L’assalto a Berlusconi accende le tensioni politiche in un’Italia sempre più convulsa e divisa nell’assegnare la responsabilità dell’odierno clima di odio", scrive il Financial Times.
L’Herald Tribune, edizione internazionale del New York Times,  riprende le parole del presidente Napolitano sulla "pericolosa esasperazione del clima politico". Occorre arrestarla per "impedire lo sviluppo di forme di violenza che gli italiani hanno conosciuto in passato".
Il professor James Watson, docente di scienze politiche all’American University di Roma, commenta per il Guardian: "Non penso che ci siamo vicini, a meno di un peggioramento della situazione sociale e in particolare di quella lavorativa, ma siamo più vicini (alla violenza) di quanto lo fossimo prima".
Anche per lo spagnolo El Pais, "L’Italia teme di tornare alla violenza politica" e continua con un’affermazione forte, che invita alla riflessione: "Il degrado della politica italiana si sta traducendo in una grave delegittimazione delle istituzione e corre il rischio di provocare un profondo deterioramento del sistema democratico".
E’ il momento, per media e classe politica, di attuare un esame di coscienza che aiuti il Paese ad uscire dal clima al vetriolo adattando un atteggiamento costruttivo e attento alle istanze concrete del cittadino, come richiede Civicrazia.
 

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