Riformare la Costituzione o farla rispettare?

Lo spunto per queste considerazioni nascono da un fatto che ripetutamente sarà capitato anche a voi.

Buongiorno sono “Nome” parlo con la famiglia dal “Tal dei Tali”? Sono dell’Ufficio Sviluppo della Xxxxx lo sa che lei per l’energia elettrica (il gas, il telefono) sta pagando molto più di quanto potrebbe?

Ognuno di noi almeno una volta al giorno riceve una di questa telefonate.

I più intraprendenti, o i più abbienti, emigrano per trovare un lavoro dignitoso che magari offra la possibilità di mettere in pratica gli studi, la voglia di fare, magari di realizzare il proprio sogno.

Molti altri, spesso laureati, per racimolare poche centinaia di euro al mese, dopo “adeguati corsi di formazione” che illustrano la “bellezza” del rapporto con le persone e il vantaggioso rapporto tra la qualità e il prezzo del servizio offerto, si ritrovano a “lavorare” nei famosi Call Center”.

Nelle catene di montaggio della Fiat ormai ci sono più robot che esseri umani e lo sviluppo della tecnologia rende sempre più obsolete le funzioni meccaniche e ripetitive ma le relazioni con gli esseri umani richiedono ancora altri esseri umani.

La scuola è allo sfascio, i servizi sociali sono ridotti all’osso, la sanità pubblica si sta riducendo al lumicino e la cultura è diventato un bene di lusso.

Art. 4: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

E ancora Art. 35: … Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori.

A tuo avviso dove è finita la possibilità di scelta? Dove è finito il progresso sociale e spirituale della società? Sotto quale aspetto è curata la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori?

Se pensi che prima di essere riformata, la Costituzione Italiana vada applicata unisciti a Civicrazia.