RICONOSCIAMO I MALATI AMBIENTALI
Molti malati o parenti di malati di Sensibilità chimica multipla o di Elettrosensibilità si chiedono come mai il Parlamento non riconosca ancora malattie ambientali come queste.
Civicrazia sostiene la Petizione al Parlamento per il riconoscimento delle malattie ambientali e siamo in attesa dell’esito..
Chi ha in cura gli ammalati, ovvero i medici esperti di patologie ambientali, sa bene quanto sia elevato il numero di malati (si aggira almeno attorno al 3% della popolazione ed è in continuo aumento). Per loro manca una tutela sia riguardo la diagnosi e la terapia che rispetto alla tutela lavorativa e previdenziale
Nel 2005 il Ministero della Salute e delle Politiche Sociali e le Regioni Emilia Romagna, Toscana e Abruzzo, avevano già deliberato il riconoscimento ufficiale della Sensibilità Chimica Multipla (SCM) come “malattia rara”, unitamente ad altre Regioni, Tali Regioni avevano varato delibere di programma nella stessa direzione.
STUDIO
Lo studio dell’ISS rappresenta, ancora oggi, la(antiquata e discutibile) colonna portante del Documento Ministeriale che nega all’entità clinica Sensibilità Chimica Multipla non solo lo status di malattia rara (asserzione corretta, poiché la malattia è purtroppo frequente), ma finanche lo stato di malattia, al fine di relegarla nella categoria dei disturbi psicologici.
In seguito a questo documento, il Ministero non ha riconosciuto l’MCS come malattia fisica e non ha predisposto alcun percorso assistenziale, sottintendendo che essa è un disturbo psicologico.
Eppure nel Documento dell’Istituto Superiore della Sanità molti studi recenti non sono stai considerati, non si è tenuto conto di studi autorevoli in cui era dimostrabile la plausibilità biologica e la possibilità di utilizzare biomarcatori per la diagnosi, mentre si è dato eccessivo rilievo solo a coloro che sostenevano gli aspetti psicologici della malattia.
RAPPORTO
Anche l’associazione AMICA, dopo aver incontrato alcuni dirigenti del Ministero della Salute nel Giugno 2019, ha presentato, su loro consiglio, una richiesta formale di aggiornamento dei LEA per assicurare ai malati di Sensibilità Chimica Multipla l’accesso alle cure garantite a tutti i cittadini italiani, ma in ambienti sicuri per questa patologia.
Non avendo ricevuto riscontro, AMICA ha presentato una richiesta di accesso agli atti da cui è emerso che il 5 Aprile 2019 l’Istituto Superiore di Sanità aveva già pubblicato una “Valutazione delle richieste di aggiornamento degli elenchi delle malattie croniche e rare che danno diritto all’esenzione dal ticket per le prestazioni sanitarie correlate: Sensibilità Chimica Multipla”.
Questo rapporto presenta tre bias fondamentali:
- sostiene inappropriatamente la definizione di “Intolleranza Ambientale Idiopatica” o “IAI” come parere dell’Organizzazione Mondiale della Sanità;
- che la MCS sia considerata una malattia psichiatrica. Ma questa tesi è superata dalla revisione della letteratura scientifica dal Prof. Martin Pall, pubblicata nel 2011 sul volume di tossicologia “General Applied and Systems Toxicology” del prestigioso editore Wiley And Sons);
- mancano test oggettivi per la diagnosi. Anche questa mancanza è superata dalla mole di lavori scientifici pubblicati negli ultimi anni.
Nel Documento “Verità per la MCS” Appello di Medici e Ricercatori del 31 Maggio 2022, vengono dibattuti e spiegati ampiamente questi punti.
Pertanto le informazioni dell’ISS sono inesatte, datate e parziali, tutte orientate ad un’interpretazione psichiatrica della malattia che è obsoleta e marginale nel panorama della letteratura pubblicata sulla MCS.
Occorre invece una valutazione approfondita, aggiornata e imparziale della letteratura scientifica sulle Malattie Ambientali.
Annunziata Patrizia Difonte, Medico
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