“Quando Hitler rubò il coniglio Rosa”
La mia bambina è morta, accanto un pupazzo, il Coniglio rosa, un telo; la mia donna è impazzita, “non dovevi fartela strappare dalla mano! io mi guardo e vedo che sono fra i caduti. “Questo è l’uomo? Questo è un Uomo? Qualcuno mi aiuti a capire. Ricordo solo la narrativa della mia infanzia, un libro mi viene in soccorso” Quando “Hitler rubò il coniglio Rosa” non ricordo l’editore. Qualcuno scenda in quel pozzo, riporti a galla i frammenti di questa disumana violenza, e restituisca i bambini l’infanzia, la vita perduta per sempre’ amore non basta, l’odio no! Aiuta, ma io vi chiedo quando ci fermeremmo a piangere insieme a Rachele i figli che non sono più…quanti anni di lutto forse permetterebbero alla vita di andare avanti, perché fingere che fermarsi a versare, sangue e lacrime, a posare pensieri, a sì cercare risposte, sia vano e indegno. Perché la storia ci impone sempre se non nei fatti, nella mente e, nella memoria, senza “soluzione Finale” la Simbolica” Fossa comune? non dissimile a quella di ogni periodo storico, ove identità e dignità perduta, non bastano a compiacere la vita e l’amore perduto, il disvalore di un eccidio.
Rachele Piange i suoi Figli, non vuole essere Consolata: ridatemi mia figlia! Ridatemi mio figlio! ridatemi il sudario di donna ove abbiamo versato tutte le nostre lacrime
La strage degli innocenti non è mai stata celebrata, perché ancora si ripete, ancora, falcia, ancora! Ancora e altri come me, grideranno qui! Qui! Basta con riti e cerimoniali, dispersi in rivoli di parole sacrileghe, quanto vuote, incarniamo un no’ fermo, risoluto, persino, violento, alla difesa, della vita, dopo aver compreso se in noi come in molti si nasconde la ferocia, il bisogno di sangue e morte, che può dentro la primitiva natura attaccare o difendere. Il lutto, un pensiero, una lacrima fredda e calda, per dirvi fratelli e figli che vorrei stringervi tutti, in un ultimo saluto, in un abbraccio vitale, che restituisca sacralità e dignità a quanto rubato. Una lucerna non basta più risposta allo Sterminio. Allons Enfantes de la Patrie.
Donatella Mereu
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