Giu 13, 2018 | Notizie | 0 commenti

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“BAMBINI ALLO SBARAGLIO, BAMBINI BERSAGLIO”

 Al Convegno di Oderzo, soluzioni per la filiera diagnostica psichiatrica  
Si è tenuto a Oderzo il Convegno “Bambini allo sbaraglio, bambini bersaglio”, organizzato dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus, in cui si è analizzata la grave questione delle diagnosi psichiatriche facili e delle loro possibili conseguenze, come testimoniato dal più recente caso risolto dal CCDU, in cui Andrea ha potuto riunirsi alla sua famiglia solo dopo un anno di distacco forzato.

La mamma ha raccontato la sua storia al pubblico in sala:
“…tutto è iniziato coi problemi scolastici, poi abbiamo avuto duemila diagnosi: è stato un calvario. Quando siamo arrivati al fatidico ADHD, con i relativi ansiolitici e Ritalin, ce lo hanno portato via. La nostra disperazione è durata un anno. Dividere una famiglia non si dovrebbe mai fare. Fortunatamente ho trovato il CCDU e le grandi braccia della Prof.ssa Palmieri.  Grazie a loro siamo di nuovo una famiglia.”

Il coraggioso Andrea ha aggiunto:
“In comunità potevo chiamare solo una volta alla settimana la mia famiglia. Quando ho capito che non sarei uscito dopo qualche mese, è stata dura. Sono stato felice del supporto del CCDU che mi ha dato la forza di sopportare.”

La Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare e fondatrice del programma “Vivere senza psicofarmaci”, che ha seguito la famiglia come Consulente Tecnico di Parte, ha denunciato con forza il meccanismo per cui la filiera psichiatrica parta sin dai reparti di maternità ed attraversi tutto l’arco della vita, imprigionando bambini, ragazzi, poi uomini e donne, fino agli anziani, in una eterna carriera da malato. Ha, dunque, chiamato i presenti a costituire una Rete tra persone di buona volontà, per aiutare chi rimane intrappolato in situazioni paradossali come quelle in cui si è trovata la famiglia di Andrea.

“Solo una piccola parte delle sottrazioni di Minori dalle loro famiglie è dovuta a seri problemi di violenza o abuso” – ha aggiunto. “La maggioranza è motivata da valutazioni di inidoneità genitoriale formulate tramite “diagnosi familiari” di tipo psichiatrico. L’abuso diagnostico rappresenta la soluzione che personale non idoneo e incompetente utilizza al posto di interventi validi ed efficaci. Invece di supportare le famiglie, spesso si preferisce spaccarle e abbandonarle in pezzi. Noi dobbiamo impegnarci a riportare tutti questi ragazzi a casa. E a garantire che nessun bambino vengo strappato dal seno della mamma, che nessun neonato sia privato del latte materno e sia senza l’abbraccio della propria famiglia”.

Il CCDU ha portato informazione e testimonianze ad Oderzo con l’intento di salvaguardare bambini e famiglie da una filiera diagnostica psichiatrica sempre più aggressiva e inefficace. Molte persone presenti in sala, ora, ne sono più consapevoli.
 
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus

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