Apr 4, 2018 | Notizie | 0 commenti

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NO MORE SECRETS-NON PIU’ SEGRETI

Si tratta di una frase pronunciata alcuni anni fa dal neuroscienziato americano Michael Persinger alludendo al fatto che il cervello umano, allenato adeguatamente, avrebbe potenzialità enormi di sviluppare poteri extrasensoriali tra cui appunto la telepatia: “Immaginate cosa accadrebbe se una persona seduta tranquillamente facesse funzionare il proprio cervello secondo uno speciale addestramento. E supponiamo che questa persona silenziosa abbia avuto accesso ad informazioni contenute nel cervello di altri individui, così come loro per i suoi. Cosa accadrebbe e cosa potrebbe significare per il futuro della società umana? Mai più segreti!”

Sicuramente Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Anticorruzione, non aspirava a tale, quasi impensabile, eventualità, ma ieri, quando è tornato a parlare dell’urgenza di fare chiarezza sulla questione dei finanziamenti ai partiti, in cuor suo ha certamente sperato che un giorno tutti i segreti, che destabilizzano una matura democrazia, cadano realizzando la piena e completa capacità di governo del popolo. Ed anche se così non fosse, è quello che vogliono i cittadini chiedendo ad alta voce che vi sia massima trasparenza non solo sui finanziamenti che servono al sostentamento dei partiti politici, ma soprattutto su ogni decisione presa dagli organi di uno Stato democratico. Cantone, in campagna elettorale, aveva sollecitato tutti i partiti ad impegnarsi sulla trasparenza dei finanziamenti, ma nessuno ha raccolto l’appello: “Avevo auspicato sia che ci fosse trasparenza volontaria sia che venissero messi nei programmi dei partiti due interventi a costo zero: interventi sulle lobby e riforma della disciplina delle fondazioni. Ho constatato qualche apertura, ma poi non c’è stato nulla di concreto. Spero il nuovo Parlamento se ne occuperà”.

Da tempo, infatti, l’attività dei partiti si è spostata verso l’organizzazione di fondazioni, le quali servono a gestire i milioni di euro raccolti nelle campagne di finanziamento in perfetto stile americano, ma purtroppo la legislazione italiana non è adeguata per regolare queste nuove tipologie di enti: “Sono regolate dal codice civile che però è stato scritto nel 1942 per associazioni come biblioteche o circoli ricreativi che dovevano gestire poche lire di fondi, non milioni di euro come le fondazioni attuali” osserva ancora il presidente dell’anticorruzione. E dello stato delle fondazioni politiche si è interessata l’ultima campagna di ricerca dell’associazione Openpolis, aggiornata a fine febbraio 2018, in cui si riscontra che più le informazioni sono rilevanti e meno se ne trovano. È chiaramente il caso delle informazioni economico-finanziarie e dell’elenco dei finanziatori o soci. Sulle 94 fondazioni politiche analizzate, con un sito internet attivo, solo 15 (il 15,96%) pubblicano un bilancio, più o meno aggiornato e più o meno strutturato. Per quanto riguarda invece l’analisi dei loro finanziatori o soci, come pronosticabile, questo tipo di informazione si riesce a ricostruire con ancora più difficoltà. Delle 94 realtà analizzate, solo 8 (l’8,51%) ha condiviso su internet l’elenco dei finanziatori o soci.

Le speranze dello scienziato Persinger, come quelle del presidente Cantone e di tutti i cittadini italiani, di avere una amministrazione aperta, con un libero accesso agli atti amministrativi e a qualsiasi altra documentazione finanziaria e legale sono ancora al di là dal divenire realtà. La conoscenza di massa si sta sperdendo in mille rivoli, per la maggior parte inutili, e permangono enormi zone oscure sia nei nostri cervelli, sia nelle aule dei nostri parlamenti. No more secrets…

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