luogo dell’anima nascosta pulsante
che attira come una fantasia sfrenata
come un peccato che aspetta di essere
confessato assolto e ancora ripensato
particelle tutte insieme filosofia e poesia
dietro l’edicola sulla panchina
per allontanarsi dal frastuono
mentre africani cinesi indiani
con carrelli o cartoni con sorrisi stanchi e furbi
spostano la loro mercanzia
un passa parola immediato li trasforma
in soldatini che rompono le fila disertando
verso i quartieri spagnoli o verso la marina
mentre passa l’autorità della luce a intermittenza
solo gli artisti di strada restano garantiti
da squarci di riflessioni culturali
al quale si concedono a cappello
sono di variegato genere
di tamburi assordanti per una tarantolata
di suonatori dell’est per palati raffinati
di ragazze con solida educazione
che si sono perdute nelle ribellioni
tra strade senza segnali
i nostrani in questa spietata concorrenza
si arrangiano e spesso si organizzano
nei modi di sensibilità rare nel primo pomeriggio
o a mattinata inoltrata una piccola matinèe
con tanto di soprano e tenore graditi a turisti e cittadini
per le arie del loro repertorio
qualcuna ti propone poesie ben confezionate
scritte con grafia minuta e corredate da nastrino
qualcun altro offre di sorteggiare la fortuna
alla stazione il maquillage della ristrutturazione
non sfugge il degrado per una umanità dolente
emarginata e stanziale fuori sulla piazza
poco importa se ha di cosmopolita solo miseria
i turisti si riconoscono dall’aria circospetta
pronti a cercare gli anticipi di moda
di borse borselli cinture orologi e scarpe
campionario di tutto al rettifilo
gli stranieri fanno percorsi sicuri e obbligati
costiera musei isole pompei
tra un percorso e l’altro fotografano un must
sempre attuale l’immondizia
il sole qui sembra appaltato per sconfiggere i turbamenti
le autorità riunite nei consessi recitano un copione
recitato da attori estemporanei ammessi sulla scena
repliche di cartellone come a Broadway
mentre ragazzi giocano a calcio senza maglia
e cantori senza note corrono corrono corrono
un peccato che ci intenerisce e ci assolve
Napoli.
Avv. Carmela Panariello Franchini
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