Sulla base della guida dell’Unione Europea, la procedura della Macroregione Mediterranea, delineata in 25 steps, si avvia al completamento con il varo di cinque Macroassessorati fondati sul principio della Democrazia Partecipata (principio applicato rigorosamente). In particolare la Macroregione Mediterranea migliora:
– Infrastrutture materiali ed immateriali;
– Ambiente e territorio in una logica di città diffusa.
Quest’ultimo punto conduce all’adozione di strategie di sviluppo volte:
alla realizzazione di un corridoio Scandinavo-Mediterraneo in Sicilia e Calabria con l’individuazione delle più gravi carenze infrastrutturali, dei collegamenti mancanti e delle opere strategiche su cui concentrare gli investimenti per promuovere competitività e sviluppo;
al potenziamento del modello di sviluppo del territorio per la nascita di un’unica, reciproca e pianificata grande area urbana.
La Macroregione Mediterranea procede, pertanto, per l’Ambiente e il Territorio su tre linee d’azione:
1. la salvaguardia del Mar Mediterraneo attraverso la blue e la green economy e con l’economia del mare, vigilando sull’attuazione di progetti che in passato, per la frenesia di alcuni imprenditori di accaparrarsi agevolazioni e contributi, hanno sacrificato centinaia di ettari di campagna fertile per la costruzione di parchi fotovoltaici mai utilizzati; per questo la green deve essere necessariamente affiancata alla blue economy, infatti quest’ultima oltre ad affrontare aspetti tecnologici, finanziari ed organizzativi delle aziende, si occupa di un contesto molto più ampio che comprende anche l’aspetto sociale, l’impatto con l’ambiente e la qualità della vita, con zero rifiuti e zero sprechi, coinvolgendo, come risorsa, l’economia del mare che genera ricchezza, occupazione e integrazione, unendo settori e tradizioni varie, creando un mercato sostenibile interno unico del Mediterraneo;
2. la promozione della reciproca conoscenza e socializzazione tra i popoli con l’integrazione sociale: più territori e più culture che si incontrano e si confrontano creando sinergie;
3. l’espansione delle zone economiche speciali per incentivare l’imprenditoria a livello territoriale, promuovendo l’economia, creando occupazione specificamente nei settori caratterizzanti le peculiarità dei territori, evidenziandone le eccellenze mantenendo intatto il valore etico della produzione di ricchezza.
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