Mar 3, 2022 | Notizie | 0 commenti

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LO SPIRITO CRITICO CIVICRATICO DA CONTRAPPORRE ALL’ AVANZANTE DEMOCRATURA

Il geniale saggista Predrag Matvejevic usava il termine democratura per descrivere un regime formalmente costituzionale, ma di fatto oligarchico, ispirato nei comportamenti ad autoritarismo sostanziale e che taglia fuori dalla gestione della cosa pubblica i cittadini che non fanno parte dell’élite lobbistica e politica. Purtroppo, negli ultimi anni, si sente parlare sempre più spesso di democratura anche in Italia, dove sta tornando di moda il mito dell’uomo forte, dell’uomo solo al comando, che risolverebbe tutti i problemi del Paese nell’esclusivo interesse del Paese stesso ( sic! ). Quindi di volta in volta, vengono proposti dei personaggi, che dovrebbero rappresentare la svolta nonché la novità vera che permetterebbe, con una gestione autoritaria e forte, la trasformazione di uno stato in forte crisi in vari settori, in un Bengodi di benessere e legalità! Sarebbe troppo lungo e complicato elencare qui i motivi socio-culturali che hanno creato questa condizione di continua attesa di un deus ex machina che si sostituisca a un intero popolo democratico, nella risoluzione dei propri problemi. Bertolt Brecht però, coniò un aforisma che descrive perfettamente questo stato di cose e cioè: “sventurata la terra che ha bisogno di eroi” e così, noi sventurati cittadini ci siamo fatti privare, nel tempo, del diritto/dovere alla partecipazione attiva nella vita pubblica, che invece avevano ad esempio gli Ateniesi, affidando completamente a una classe di pericolosi gattopardi il nostro prezioso futuro.

Noi, come comitato territoriale, questo stato di cose lo viviamo sulla nostra pelle ogni volta che ci vediamo ignorati nella nostra richiesta di essere auditi dagli organi istituzionali. Come già abbiamo detto nei precedenti articoli, l’unico modo di contrastare questa tendenza all’oligarchia autoreferenziale è quello di stimolare, il più possibile, lo spirito critico civicratico nei giovani cittadini, che dovranno inevitabilmente sostituirci tra pochi anni. Intanto, ognuno di noi cittadini  dovrebbe assolutamente dare un esempio reale e quotidiano di come si debba far rispettare la Costituzione voluta dei nostri padri costituenti, anche a costo della disubbidienza civile, come giustamente affermava il presidente Pertini, o ricorrendo, se necessario, anche alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo. Ovviamente si tratta di un percorso faticoso, stressante e spesso frustrante da dover affrontare, ma non possiamo permettere che tutte le lotte e le battaglie civili, sostenute da chi ci ha preceduto, vengono vanificate da atteggiamenti di colpevole pigrizia sociale. Per cui dobbiamo moltiplicare gli sforzi, unire le forze, fare rete tra cittadini, soprattutto se organizzati in associazioni riconoscibili nei loro scopi, e mantenere accesa la fiamma della civicrazia, senza la quale diventeremo solo degli squallidi sudditi.

La posta in gioco è troppo alta … e si chiama libertà!

di Stefano Fabroni

CIVICRAZIA DEMOCRATURA

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