L’Italia deve investire nel lavoro
Il Pil italiano del 2016 è ancora inferiore, per oltre il 7%, rispetto al boom iniziale del 2008?. Si tratta di un dato da non sottovalutare se consideriamo che, solo nel 2016 ha superato quello del 2000. La competitività delle aziende della Penisola, poi, dal 2014 ha ripreso quota, inducendo una diminuzione del divario con la Germania maturato negli anni precedenti e questo accade soprattutto grazie al contenimento dei prezzi e del costo del lavoro, non dimenticando la decontribuzione per i nuovi contratti a tempo indeterminato partita nel 2015. Una tendenza che però è destinata a interrompersi visto che ora gli sgravi non sono più in vigore. È necessario che lo stato investa nel lavoro e nella produttività; soltanto in questo modo sarà possibile indurre la crescita del nostro paese. Noi di Unione Civicratica siamo dalla parte dei cittadini attanagliati dalla disoccupazione e dal carovita. Non staremo a guardare.
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