Basta solo leggere il titolo della notizia per indignarsi:”Reggio Emilia, lavaggio del cervello e falsi documenti per allontanare bambini dai genitori”. Ma ancor di più per chiedersi con forza, a voce più che alta: “Ma come si fa a concepire tali mostruosità?”. Si fanno convegni,comitati, cortei per difendere la persona, la famiglia e poi leggiamo che tutori dell’ordine, come politici, addirittura un sindaco, professionisti, come psicologi, medici e psicoterapeutici, assistenti sociali, – magari gli stessi che si battono il petto – concepiscono una rete lungo la quale corre il ghigno satanico di lupi che impauriscono bambini inermi, di delinquenti dai colletti bianchii che si macchiano di reati quali frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamenti su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso. La rete dei servizi sociali della Val D’Enza, nel Reggiano, sarebbe una rete a servizio di persone senza scrupoli disposte addirittura a falsificare relazioni per allontanare bambini dai loro genitori per darli in affido retribuito ad amici e conoscenti. Tutte figure che, invece, dovrebbero difendere il bambino e i valori della famiglia.
DIRITTO DI DIFESA E TUTELA DELLE VITTIME DEI REATI “VIOLENTI”
Non è vero che le vittime di reati “ violenti “ hanno sempre diritto al patrocinio a spese dello Stato. COSA PREVEDE LA LEGGE L’art. 76 comma 4 ter del DPR 30 maggio 2002 n. 115 , modificato dalla legge n. 38 del 2009, prevede che le persone offese dei reati...
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