Feb 3, 2018 | Notizie | 0 commenti

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L’EUROPA E LO SMOG: SOLO FUMO NEGLI OCCHI ?

Il commissario Ue all’ambiente, Karmenu Vella, sta per perdere la pazienza! Ha dato tempo solo fino a lunedì prossimo, 5 febbraio, a quegli Stati europei che violano la legislazione europea contro lo smog, affinché si mettano in regola con la qualità dell’aria.

Tra i 9 Paesi incriminati c’è ovviamente anche l’Italia che invece, secondo le dichiarazioni del ministro dell’ambiente Galletti, “ha la documentazione a posto e la situazione è migliorata.” Comunque, l’Italia è solo primus inter pares con la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, la Spagna, la Repubblica Ceca, l’Ungheria, la Romania e la Slovacchia.

La Commissione europea tiene aperte le porte del dialogo, ma Vella ha avvertito: «La sola cosa che tratterrà la Commissione da andare in Corte Ue è che quanto i Paesi mettono sul tavolo, permetta di raggiungere i target senza ritardi. Le scadenze sono passate da tempo, e non possiamo permetterci altri ritardi. Questo è quanto ho messo in chiaro questa mattina». Vella ha anche ricordato che “la Commissione ha costantemente affermato la sua volontà di agire in grande sui grandi temi. E non ci sono argomenti più grandi della perdita di vite umane dovuta all’inquinamento dell’aria. In primo luogo, voglio sottolineare che ho invitato i ministri a Bruxelles perché la mia maggiore preoccupazione, che è anche la maggiore preoccupazione della Commissione, è la protezione dei cittadini.” Infine, ha sottolineato che non si tratta di una burocratica: “Ogni anno, la vita di un numero spropositato di cittadini giunge prematuramente a termine a causa dell’inquinamento dell’aria. Lo sappiamo da decenni e i valori limite per la qualità dell’aria sono in vigore da quasi altrettanto tempo. Eppure, ancora oggi, nel 2018, 400 000 persone giungono ogni anno a morte prematura a causa dell’incapacità gravissima e diffusa di affrontare il problema.”

Cambierà veramente qualcosa dopo il 5 febbraio? Noi cittadini europei ce lo augurano, ma in cuor nostro sappiamo già che dovremo respirare, ancora per molti anni, enormi quantità di particolato, di diossido di zolfo, di ossidi di azoto, di ammoniaca, di metano. Senza dimenticare la sconsiderata ed irresponsabile dispersione in aria dei letali metalli pesanti (tra i quali alluminio, bario e mercurio), per la lotta ai cambiamenti climatici.

Una reale volontà politico-economica di cambiamento è ancora al di là da venire, perché le multinazionali che detengono i diritti sugli idrocarburi, o sui composti chimici quali fertilizzanti e diserbanti, i grandi armatori proprietari di compagnie aeree e navali, e i grandi centri di produzione alimentare, dispongono di un potere enorme rispetto alle capacità politiche che hanno fino ad ora dimostrato i nostri sventurati governanti.

La palla torna allora ancora una volta in mano a noi cittadini, che abbiamo la piena facoltà di discernere e di scegliere, compiendo azioni consapevoli per il bene nostro e dell’ambiente. È tempo di prenderne coscienza e di riappropriarci del nostro mondo.

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