Signor P.F., per Lei e in Suo nome vengono giustificati crimini, stupri di diritti e ogni malefatta; come, per martirii e sacrifici, il nome di Dio.
Per Lei e in Suo nome si organizzano scorribande e commerci di serpenti; Lei ne esce sempre indenne da responsabilità.
Signor P.F., la sua esistenza è dovuta ad un esercito di vermi, pure già in putrefazione: un esercito che annusa, come cani da tartufo, tutti gli odori degli intrighi per denaro, per prestigio criminale, per inerzia morale.
Per il Suo esercito i diritti sono quelli che si ignorano.
Signor P.F., Lei trama di influenzare gruppi umani nei comportamenti e finanche nei pensieri; organizzando la libertà di dissenso perché nessuna contrarietà o indagine possa minimamente turbarla.
Lei, Signor P.F., ha ammalato mortalmente la società e la democrazia con sangue infetto del denaro e del ricatto; ricevendo il plauso dall’omertà degli inetti che decidono di beneficiare di piccoli profitti.
Lei, Signor P.F., ha attinto e continua ad attingere la sua forza dalla difficoltà di sopravvivere che Lei stesso determina: così, si è pronti a derogare da efficienze, controlli, pulizia, trasparenze ed affidarLe, persino, il regolamento delle minime sopraffazioni subite.
Questa visione opaca della società La fa vivere di rendite all’interno della democrazia, protetto dai consigli di amministrazione, dai finanzieri, dalla fila di parlamentari che sanno deviare e ostacolare riforme che consentirebbero di togliere ingessature e praticare la strutturale riabilitazione dell’etica dello stato.
Lei, Signor Potere Forte, sa che noi la combatteremo con un’idea, un progetto, una prospettiva.
Anche, con la consapevolezza di non poter avere la certezza di una possibilità di riuscita; ma, se non tentassimo, ci condanneremmo , per sempre, ad essere un prodotto cannibalizzato di consumo.
Avv. Carmela Panariello Franchini
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