Le statistiche sul lavoro dell’eurozona
Sono arrivati i dati sull’occupazione nell’eurozona nel IV trimestre 16: Europa +0.3 Italia +0.1.
L’Italia cresce sempre meno degli altri o quasi.
Nel frattempo in Italia è aumentata anche il tasso di disoccupazione.
Perplessità può suscitare l’aumento degli occupati con l’aumento del tasso di disoccupazione ma per il sistema statistico di calcolo e per la definizione che si da a tasso di disoccupazione ciò è comprensibile
Il dato preoccupante è che l’Italia non cresce come dovrebbe e potrebbe soprattutto in un momento di politiche espansive della BCE che sono volte a supportare l’economia reale in quanto (QE) vengono stanziate somme destinate ad alleggerire le speculazioni internazionali e favorire banche a reperire denaro per fare sistema banca.
Purtroppo si sente ancora parlare di stretta al credito a famiglie e imprese con una Italia con un debito pubblico sempre più complicato e con necessità continue di manovre correttive che vanno a prelevare soldi sempre dai soliti salvadanai.
Si parla poi di collocazione sul mercato di gioielli di famiglia del sistema Paese così da renderci sempre più dipendenti da terzi e altro.
L’Italia per la crisi ha perso grandi brand commerciali ed ha permesso che altri lasciassero l’Italia senza ricambiare la grande generosità ricevuta nel tempo con politiche di sostegno.
Lascia stupiti come oggi la politica che ha causato tanti problemi, l’impoverimento del mercato del lavoro, che ha procurato la eliminazione di molte delle più civili tutele del lavoratore, che ha reso non stabile il lavoratore, che ha creato il voucher e poi si è resa conto che forse così non va solo dopo un referendum proposto dal sindacato, che ha ritenuto quindi di dover attenuare battaglie di dignità oggi sia di nuovo pronta a montare in sella come se nulla sia accaduto chiedendo fiducia agli italiani.
L’Italia non riparte come dovrebbe e ogni giorno ci sentiamo rimproverare dall’Europa per lo scarso risultato portato a termine.
Forse è il caso di ripartire sul serio
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