Nov 7, 2018 | Notizie | 0 commenti

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L’ARTE INCOMPRESA DEI COMUNI ITALIANI

“Gli artisti di strada sono una risorsa del paese e della città. Sono cultura al pari del teatro San Carlo” annunciava il sindaco de Magistris nel lontano 2012, ma queste parole sono arrivate “stonate” alle orecchie di un musicista di strada multato con un’ammenda di mille euro sul lungomare partenopeo dalla polizia municipale per mancata esibizione della certificazione di impatto acustico.

Pochi giorni fa è stata la volta di una violinista di 5 anni accompagnata da suo padre, mentre si esibivano insieme a Modena. “Mia figlia si è messa a suonare con la custodia del violino aperto – ha raccontato la mamma Elena: qualcuno ha buttato qualche monetina, dopodiché sono arrivati i due agenti della municipale. Ci ha stupito moltissimo perché non è la prima volta che suoniamo per strada: ci conoscono bene qui, viviamo qui, ci hanno chiesto altre volte di suonare pubblicamente e non abbiamo mai avuto problemi”. “Questa vicenda – continua la mamma – ha causato alla nostra famiglia, ma in particolare alla piccola musicista, grande stress emotivo e psicologico come possono testimoniare i passanti presenti all’accertamento. In particolare, l’umiliazione di essere equiparata a una accattona ha pesato molto e si è protratta ben oltre l’episodio in questione. Per noi genitori, l’offesa di essere trattati alla stregua di sfruttatori di minori quando in realtà vogliamo solo offrire ai nostri figli una importante opportunità, perché siamo convinti che l’arte di strada abbia un valore sociale, educativo, culturale, profondamente radicato nello spirito della Costituzione Italiana e che vada a beneficio della collettività intera”.

Purtroppo sono solamente alcuni degli ultimi episodi di una lunga serie di eventi in cui la legge e soprattutto le persone che dovrebbero gestirne l’applicazione, sono cieche e sorde dinanzi alla bellezza, all’arte e alla cultura.

Dello stesso tenore, la nota dell’ufficio stampa di Fnas (Federazione Nazionale Artisti di Strada): “Oltre alla grave violazione del diritto costituzionale alla libertà di espressione – dice il presidente Giuseppe Boron – vengono citate espressamente le esibizioni estemporanee. E’ indice di povertà intellettuale, si inserisce l’arte di strada in un’ordinanza sul decoro urbano come se l’esibizione di un artista di strada fosse meno decorosa di quella di qualsiasi altro artista o dei molti discutibili spettacoli che la riviera romagnola esibisce durante la stagione estiva”. Così facendo, aggiunge, “si impedisce a cittadini e turisti di godere in maniera gratuita ed estemporanea della freschezza e della genuinità di performance di alto livello educativo, formativo e culturale. L’arte di strada va regolata dove serve, ma non può e non deve mai essere impedita”.

Le arti sono un dono, si potrebbe mai impedire ad un fiore di non disperdere nell’aria il suo profumo delicato? Ecco, oggi gli uomini sono capaci anche di questo.

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