La nostra economia tra aggiustamenti e correttivi futuri
Sembra proprio che Padoan lo metterebbe nero su bianco e lo invierebbe alla Commissione Europea: in Italia l’aggiustamento strutturale 2018 non sarà più quello previsto nel documento di finanza pari allo 0,8%, bensi allo 0,3%.
Uno scivolone si penserà, invece il nostro Ministro ha spiegato tale correttivo per andare incontro alle esigenze, pure avallate e auspicate dall’UE, di mettere mano ai conti pubblici per stabilizzarli nella prospettiva di rilancio dell’economia interna.
Non va taciuto, ricorda il Ministro, che l’Italia negli ultimi anni ha iniziato un percorso virtuoso verso il risanamento dei conti pubblici specie nel rapporto deficit/pil. Il debito pubblico, invece sembrerebbe soffrire ancora.
Tendenziale invece la crescita che negli ultimi anni, benché in termini non soddisfacenti e soprattutto inferiori alla media UE, sta caratterizzando l’economia italiana.
Numeri, numeri, che però non arrivano a toccare la vita degli italiani, i quali diversamente non sentono in modo forte il rilancio economico e il ritorno all’ottimismo. Anzi.
In ogni caso la questione verrà discussa alla prossima riunione dei ministri economici della UE, sperando ancora nella clemenza comunitaria e soprattutto nello spirito di coesione e solidarietà che distinguono il patrimonio comune della Unione Europea.
Crescita e risanamento delle finanze, sono parole davvero compatibili?
La Ue ce lo dirà presto.
0 commenti