Gen 27, 2019 | Notizie | 0 commenti

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LA MIOPIA CHE CI GOVERNA…

Oggi i vertici del sindacato dei medici Anaao, e molti operatori sanitari, hanno presidiato l’ospedale San Giovanni Bosco, divenuto il simbolo dello sfascio e del degrado in cui versa la Sanità in Campania.

Il vicesegretario nazionale, dr. Zuccarelli ha ben rappresentato nel suo intervento in conferenza stampa, tutti i mali che affliggono la sanità regionale.

Ha, con grande coraggio, denunziato come molte della attività che si sbandierano come eccellenze dovute all’opera dell’attuale giunta, in realtà continuano ad essere precarie ed approssimative.

Quello che emerge è un quadro desolante che non può certo spingere i cittadini a continuare a credere ai miracoli della propaganda.

Va ricordato però che una parte non secondaria del nostro dissesto, deriva da leggi nazionali, decisamente miopi.

Quando l’Italia ha dovuto metter mano, per compiacere gli accordi di comunità europea, con il mostruoso Debito Pubblico, la scure dei governanti ha colpito subito il Pubblico impiego.

Sono nati così Decreti di “spending review” che imponevano il cosiddetto “blocco del turn-over” in aggiunta poi alla legge Fornero, che ha procrastinato molto in avanti l’età pensionabile.

Il blocco del turnover, ha trovato un’applicazione ancor più drastica in quelle regioni in deficit e piano di rientro in sanità, come la Campania.

Al momento tutta l’Italia vanta una carenza di personale medico specialistico che nel 2025 arriverà a ben 16.500 unità.

Dobbiamo fare una riflessione chiara:

bloccare l’assunzione automatica di personale nella Pubblica Amministrazione, in rapporto di 1:1 con coloro che raggiungevano la pensione, poteva andar bene per quelle attività di ufficio.

Cosi come continuare a lavorare stando seduti dietro una scrivania, fino a 70 anni ed oltre, è sopportabile per gli effetti sulla comunità, se si devono prendere certificati da una stampante.

Ma in un settore delicato e strategico come la Sanità, evidentemente no.

Chi di noi si sentirebbe sicuro prima di entrare in una sala operatoria, sapendo che la gran parte dell’equipe è fatta da ultra settantenni???

Non è un paradosso, ma realtà che purtroppo si ripetono nei nostri ospedali.

Inoltre, impedendo il turn-over, abbiamo bruciato generazioni di giovani medici, che non sapendo come prestare la loro nobile opera, sono andati all’estero, oppure rimpinguato i circuiti di sanità privata.

L’ultima riforma epocale, quella del “regionalismo differenziato”, rischia di aprire le porte ad un altro baratro.

Come spesso accaduto nella storia dell’umanità, per mantenere ricchezze e privilegi ad alcuni popoli, bisognava razziare e depauperare interi continenti.

La strada purtroppo è quella: nelle regioni più povere e/o in dissesto, finirà che chi può emigrare andrà a curarsi in altre regioni.

Quelle che chiamiamo “benchmark”, le più ricche, dove tutto funziona e che nella Griglia Lea stanno sempre in pole position.

E’ evidente che i nostri “migliori rappresentanti della classe politica” hanno negato la tutela dei diritti a milioni di persone, e regalato i nostri soldi a qualcun altro…

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