Lug 26, 2020 | Notizie | 0 commenti

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LA MERITOCRAZIA CHE VOGLIAMO PER I GIOVANI DI LAURA DONATO

Se vuoi che qualcosa cambi, devi cambiare qualcosa. Il mondo attuale non da molto spesso la sensazione di desiderare qualcosa di nuovo. Troppo spesso sembra che sia adagiato in un finto equilibrio, troppo pigro per voler rischiare e trovarne un nuovo e migliore. I giovani sono immersi in questo mondo e spesso ne sono invischiati come nelle sabbie mobili. Costa fatica andare avanti e ne costa ancora di più portare avanti un sogno, un desiderio. Ma chi ci ferma dal provare? Il mondo? La mancanza di soldi? Di meritocrazia? La corruzione? Il nepotismo? Le raccomandazioni? Si può rispondere sì a tutte queste domande. Si può dire che sia a causa di questi reali impedimenti che molte volte i sogni non diventano realtà. E invece no. Sarà pure vero che ci sono molte limitazioni e difficoltà nel realizzarsi, ma non dipende solo da loro. Dipende da chi ha in mano il proprio sogno. Quanta voglia c’è davvero? Quanto davvero crediamo che sia l’obiettivo giusto? Siamo disposti a metterci in gioco sul serio? Chi pensa che la realizzazione di un sogno sia una cosa facile vuol dire che non ci ha mai provato. Nessuno ha detto che sarebbe stato facile. Anzi, il restare determinati nel realizzare i nostri obiettivi è molto arduo. Ci fa comprendere quanto realmente teniamo a ciò che è la nostra passione. L’itinerario è lungo. La realizzazione personale è come un viaggio. Difficile, lo è di certo. Si cade, ci si fa male ma ci ai rialza. I fallimenti durante il percorso sono ad ogni angolo. Ma va bene così! Fallisci pure ma fallisci bene! Cadi pure, ma cadi in avanti. Ogni fallimento insegna qualcosa se c’è la volontà di imparare. Anche le resistenze del mondo esterno possono essere di aiuto. Ci danno forza e ci insegnano che per ciò che davvero desideriamo dobbiamo impegnarci, vale la pena impegnarsi. Questo anche se la strada è difficile, ci fa soffrire e sembra non finire mai. È vero però che anche quando abbiamo la sensazione di non muoverci, di essere prigionieri dalle sabbie mobili di una società persa nella burocrazia, stiamo comunque andando avanti. Ciò è dato dal fatto che non stiamo mollando, che continuiamo a credere in quello che sogniamo. E soprattutto ci impegniamo. Questo è fondamentale. È infatti vero che i sogni, senza l’impegno, restano sogni. Come possiamo rischiare se siamo perfettamente consapevoli di vivere in un mondo che con ogni probabilità cercherà di annichilirci? Cerchiamo. Sempre e comunque. Cerchiamo soluzioni, nuove e vive, che possano darci un aiuto a partire o magari che ci ispirino nuove idee. Capita molto spesso che, sovrastati dallo sconforto, smettiamo di guardarci intorno e di cercare possibilità. Ci perdiamo così delle grandi occasioni. Solo chi non molla, nonostante le difficoltà, alla fine trova un modo, trova un’occasione. Non è facile resistere, nessuno ha mai detto che lo sia. Ed è proprio per questo che sono in pochi quelli che arrivano alla fine a conseguire non grandi ma enormi risultati.

Se è vero che tutte queste difficoltà rafforzano la tempra di chi persevera, è pur vero che è giusto che esista nel nostro Paese maggiore attenzione per la potenzialità delle nuove idee. L’impegno fa crescere le persone ma va al tempo stesso premiato.

Spesso gli ostacoli sono legati all’economia. La necessità di dover avere una fonte di sostentamento che consenta una vita dignitosa porta molte persone ad accantonare i propri sogni. Anche se ammirevole, questo non è giusto.

In prospettiva la spinta emotiva dei giovani, vissuta nel momento in cui i loro progetti sono sostenuti, è una carica esplosiva che da loro una grande propulsione. Ascoltare ed apprezzare le loro idee innesca un processo che, non solo li rende incredibilmente efficienti nel realizzare i loro progetti, ma da loro la possibilità di dare libero sfogo alla creatività. Non va infatti assolutamente minimizzata l’importanza che l’attenzione e la comprensione possono avere nello sviluppo delle aspirazioni personali di ogni individuo. Questa è la grande novità. Il vedere che finalmente esiste qualcuno che apprezza sinceramente e che foraggia le buone intuizioni. I progetti validi sono come benzina sul fuoco dell’evoluzione. Rimanere, come succede nel nostro Paese, troppo ancorati alle vecchie normalità senza neanche provare a cambiare o ad accettare le novità provoca una depressione e repressione totale di qualunque buon proposito nel cuore dei giovani. Sono loro a subire le conseguenze di un sistema ormai fiacco e noioso che non pulsa di energia ma si trascina avanti negli anni. Continuando così il nostro Paese diventerà come un classico bar dove gli anziani si incontrano tra loro per giocare a carte. Come in un perenne stato di sonnolenza, si andrà progressivamente a perdere la memoria di quella che era l’eccitazione della novità.

Lo spirito di avventura, di coraggio e l’entusiasmo si spegnerebbe come candele ormai consumate dal tempo. I giovani di oggi vanno incoraggiati ad essere dei pionieri. Tentare, osare e impegnarsi sono le migliori spinte che una mente creativa può avere. Ciò può portare a moltissimi vantaggi a beneficio dell’umanità. Questo darebbe loro una remunerazione sia economica che morale. Vedere che la propria idea viene presa sul serio e addirittura impiegata a favore del resto del mondo rafforzerebbe la voglia di eccellere. Ricordiamo sempre che i giovani sono forti, entusiasti e geniali. Sono diamanti preziosi che brillano al sole emanando tutti i colori dell’arcobaleno. Noi ne siamo i custodi. Li proteggiamo, certo. Ma ciò di cui loro hanno davvero bisogno è che gli sia data la possibilità di provare, di dimostrare la propria volontà. Ognuno ha il suo obiettivo. Tutti diversi e tutti ugualmente importanti per se stessi e per il mondo. Ogni piccolo progetto realizzato con i giovani li rende soddisfatti ed entusiasti della vita. Questa energia non resta confinata solo in loro. Tutti coloro che entrano in contatto con i giovani felici e soddisfatti sono inebriati da questa forza, come se fosse una luce. E pian piano cominciano a splendere anche loro di luce propria. Cominciano ad accorgersi che hanno ancora speranza di poter vincere la resistenza della paura di fallire. Nessuno intende dire che verrà loro spianata la strada. Li vogliamo mettere in condizione di avere i mezzi per realizzarsi. Poi spetterà a loro impegnarsi per riuscire nel loro intento. Non basta avere le risorse economiche per realizzare un qualsiasi progetto. Bisogna agire in prima persona. Vuoi attraversare l’oceano? Bene, ti regalo una barca, ma poi sei tu che devi remare!

Li si accompagna in questo viaggio. È un impegno importante quello di poter realizzare il proprio sogno. Lo è non solo nei confronti di coloro che hanno reso accessibili i mezzi ma anche, e soprattutto, verso se stessi. La responsabilità è un concetto che non sempre si apprende facilmente. Spesso ne si assimila il senso solo nell’istante nel quale si giunge alla conclusione che il successo o il fallimento di un progetto dipende esclusivamente da chi lo porta avanti in prima persona. Nel momento in cui si smette di dare la colpa ad altri per i propri insuccessi arriva la consapevolezza del senso di responsabilità. È così che si impara. È così che si apprende anche il valore degli errori e dei fallimenti. Dare ai giovani la possibilità di dimostrare il proprio valore è una grande occasione di crescita. Lo è per i giovani. Lo è per tutti noi.

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