Gen 21, 2019 | Notizie | 0 commenti

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La Macroregione Mediterranea ed i suoi popoli: finalmente all’opera insieme

La Macroregione Mediterranea è una grande area geografica, che raccoglie, per quanto individuato dalla Unione Europea, ben molteplici  Stati e nella sola parte occidentale 8 Stati per un totale di circa 266 milioni di abitanti. Algeria, Francia, Italia, Libia, Malta, Marocco, Spagna,  Tunisia, sono Stati che hanno già relazioni e rapporti storici, anche travagliati per il passato da ex colonie, ma che oggi possono fare INSIEME un grande passo avanti per superare con la cooperazione, culturale ed economica, gli antichi gap lasciando intatte le proprie identità  e procedendo INSIEME positivamente con l’osmosi della pace e dello sviluppo armonizzato e concorde. Ciò unirà ancora più i tre grandi paesi europei latini che si affacciano sul Mediterraneo. Sarà possibile per alcune aree regionali in particolarebeneficiare di questa situazione. Questo dipende dal fatto che questi stessi Stati si vedono già impegnati con varie areedi confine in altre macroregioni, come quella Alpina ad esempio.  Un risultato rilevante è che sara’ il Sud dell’Italia più arretrato sotto il profilo delle infrastrutture e del PIL territoriale rispetto al resto del Paese, a beneficiare dell’opportunità offerta da questa occasione. I 20 milioni di abitanti sui 60 totali dell’Italia potranno provare a cambiare la direzione del loro interscambio orientandola proficuamente verso il Mediterraneo. Per quasi la metà degli abitanti della Spagna sarà possibile lo stesso discorso appena fatto per il Mezzogiorno d’Italia. 22 milioni circa di abitanti sugli oltre 46 della Spagna fanno parte di regioni come l’Andalusia, la Murcia, la Valenciana, la Catalogna e le Baleari. Per i catalani ed i valenziani sarà una opportunità per migliorare il loro PIL e la loro area di interscambio complessiva, ma anche in questo caso per le restanti Regioni che si affacciano sul Mediterraneo potrà essere una occasione doppia, cioè potranno sia aumentare il loro benessere ma anche di migliorare l’omogeneizzazione con le infrastrutture ed i servizi che queste hanno, diminuendo il gap oggi esistente. Diverso discorso per gli oltre 10 milioni di abitanti, su oltre 68,  della Francia Mediterranea, occitani, provenzali e corsi, i quali hanno condizioni infrastrutturali e dei servizi tutte di buono se non ottimo livello, che vedono questa come una occasione per integrarsi di più con gli altri paesi rivieraschi, migliorando ancora di più gli scambi culturali e permettendo con una oculata politica economica di cooperazione, una crescita dei loro dirimpettai, in particolare quelli dell’Africa del Nord, da cui hanno ricevuto risorse e braccia in grande quantità fino ad oggi. 

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