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Giu 24, 2023 | Notizie | 0 commenti

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LA GIUNGLA DEI GARANTI

La giungla dei Garanti

Passi avanti, si. Ma non per la regione Puglia e la regione Sicilia, che, ahimè, continuano ad essere prive della figura del Difensore Civico regionale.

Una situazione, che non si ravvisa per le altre regioni. Sembra un controsenso. Eppure è la dura realtà.

Il quadro, inoltre, è in continua evoluzione a causa della istituzione del Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità. Ma procediamo con ordine.

Il punto della situazione:

Alcune Regioni, sembrano volere accogliere con fiducia le figure dei Garanti.

C’è chi, poi, ha istituito o si interroga se istituirla anche per le vittime di reato e chi – come attuato dal Piemonte, ben sette anni fa – suggerisce l’istituzione di un ufficio a garanzia degli animali. 

L’Umbria e la Calabria, invece, sono state tra le ultime a rimpolpare la figura degli Ombudsmen a tutela dei cittadini.

Mentre la Lombardia ha attribuito il ruolo di Garante dei disabili al Difensore, una figura così denominata dallo Statuto, anziché costituire una figura ad hoc come attuato dalla regione Sicilia, Campania e Puglia. Ma queste non sono le sole differenze.

Le differenze:

I Garanti dei disabili in Lombardia e Sicilia agiscono ai sensi della legge 104/1992. Gli altri territori, invece, si attengono a una normativa più ampia. E legata alla Convenzione Onu ratificata dell’Italia nel 2009. 

La Valle d’Aosta, ancora, estende il raggio d’azione anche ai familiari. La Lombardia, poi, si concentra sull’ambito lavorativo. Mentre la normativa lucana prevede che il Garante sia affiancato, con funzioni consultive, da una persona con disabilità non inferiore al 76%, scelta tra i soggetti designati dal terzo settore. Ma a variare è anche l’indennità percepita dai Garanti, dove in Puglia è pari al 50% lordo spettante ai consiglieri regionali, in Campania risulta del 35% dell’indennità di carica degli stessi ed in Umbria uguale al 20%.

Le ulteriori complicazioni:

Come dialogheranno le autorità regionali, laddove sussistano, con il Garante nazionale? 

“Il Garante non dovrà precludere alle associazioni di interagire con le istituzioni nazionali” – dichiara Vincenzo Falabella, presidente della Fish (Federazione Italiana per il superamento dell’Handicap). 

Ma il punto è che gli stessi Garanti regionali, messi alle strette tra la mancanza di fondi e personale, denunciano le difficoltà nello svolgere il compito loro assegnato. Paolo Colombo, Garante dei diritti delle persone con disabilità in Campania, denuncia un’atavica indolenza oltre che la farraginosità del sistema.

Dare più poteri ai Garanti:

Cosa fare? Innanzitutto, per dare maggiore concretezza, è necessaria per i Garanti  l’attribuzione di poteri sostitutivi, così come viene attuato per la figura del Difensore Civico regionale, rafforzando gli stessi. E considerando che sono ancora molto poco utilizzato.

Valeria Garbin 

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