Ott 18, 2016 | Notizie | 0 commenti

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LA BUONA SCUOLA

La buona scuola

Anche quest’anno con la nova riforma le cose stanno come al solito.

La scuola dovrebbe essere il luogo nel quale si formano i cittadini di domani; il luogo nel quale le energie del futuro vengono coltivate e a farlo dovrebbero essere proprio gli insegnanti.

Se un tempo la figura dell’insegnante era una figura di riferimento autorevole, e a volte anche autoritaria, sempre più, soprattutto nelle scuole dell’obbligo la figura dell’insegnante, negli ultimi anni ha subito una lenta ma continua svalutazione.

La disgregazione del senso di appartenenza ad una comunità, nella quale ognuno dovrebbe assumersi la propria responsabilità, ha fatto sì che le responsabilità siano sempre delegate ad altri e dato che i figli trascorrono molto del loro tempo nella scuola ecco che la scuola e in primo luogo gli insegnanti vengono considerati gli unici responsabili dell’educazione come se la famiglia non avesse voce in capitolo.

Così chi ha uno o due figli, che per i più diversi motivi non ha il tempo, la voglia o la capacità di educare, pretende che un’insegnante che si trova a dover gestire 25/30 figli dovrebbe sopperire alle carenze famigliari.

Poi dato che nel pensiero comune di quanti non hanno idea cosa vuol dire insegnare si continua a pensare che un docente lavori poche ore al giorno e fa lunghi mesi di vacanza e quindi non può pretendere di guadagnare chissà quanto: già perché chi si occupa dell’educazione dei nostri figli non merita più di tanto.

Infatti lo stipendio medio di un insegnante italiano si classifica al 16° posto a livello europeo, dopo Cipro, Spagna e Portogallo.

E come se non bastasse mentre molte altre nazioni hanno preso seri provvedimenti per contrastare i livelli di stress che sono estremamente elevati nella categoria degli insegnanti, forse perché cercano di fare bene il loro lavoro, nel nostro bel paese con la buona scuola, questo è un argomento del tutto ignorato. In compenso in Italia il 59,3% degli insegnanti ha più di 50 anni, contro il 32,3% della Francia e il 29,3% della Spagna.

Civicrazia significa Dignità, Sovranità e Responsabilità, avessimo almeno il buon gusto di avere cura dei nostri figli:

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