Giu 25, 2020 | Notizie | 0 commenti

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IMPARIAMO A VOLERCI BENE. SEMPRE!

A volte la vita frenetica, le cattive abitudini, il dare tutto per scontato, non ci aiutano a pensare al nostro benessere ed alle implicazioni che ciò comporta sul nostro futuro e ci limitiamo ad augurarci il meglio, quasi come se il meglio fosse una cosa irraggiungibile e che dipende esclusivamente dagli altri.
Eppure ci sono momenti nel quale il meglio lo cerchiamo in maniera insistente. Una persona che ha un problema di salute, cerca di rivolgersi al miglior medico, chi ha un problema legale cerca di accaparrarsi il Principe del Foro, perfino un tifoso si augura di vedere tra le fila della squadra del cuore il fuoriclasse di turno. Eppure quando si tratta della “gestione” della nostra vita, ci lasciamo sopraffare dal “tanto non cambierà mai nulla” oppure “tanto sono tutti gli stessi”. Mi riferisco ai nostri rappresentanti politici che, dimenticando di dover essere loro al servizio del popolo sovrano, si arrogano il diritto di scegliere come gestire la cosa pubblica, senza consentire la partecipazione dei cittadini sui quali quelle stesse decisioni si riflettono. Assistiamo ormai quotidianamente ai “fritti misti” che ci propongono attraverso delle coalizioni fallimentari, oppure a “minestre riscaldate” quando si ripropongono nonostante le gestioni negative che sono sotto agli occhi di tutti. Eppure i problemi sono sempre gli stessi: mancanza di lavoro, eccessiva burocrazia, economia paralizzata, ambiente poco salubre, sanità discutibile pur in presenza di ottimi medici e paramedici. Uno di questi casi ci riguarda molto da vicino in vista del rinnovo del Consiglio Regionale della Campania. Il Presidente uscente, che ha puntato la sua gestione più sulla satira che non su risultati concreti, sta avviando delle “prove” di coalizione per rafforza il suo fortino. Sempre più convinto che una diretta Facebook valga molto di più che accettare un confronto, ha scelto la via del silenzio o del TAR ogni volta che qualcuno come il Difensore Civico ha chiesto delucidazioni su comportamenti, nomine, omissioni o responsabilità e informazioni su come vengono spesi i soldi pubblici, contrapponendo a questo comportamento inspiegabile di chi DEVE dare risposte non per gentile concessione ma per compito assegnatogli dagli elettori, un serie di risultati concreti su temi sottopostogli dai cittadini. E’ per questo motivo che molti cittadini ed Associazioni si sono posti una domanda: ma se oggi abbiamo a disposizione una figura che prende a cuore i problemi della gente e cerca di risolverli, che ha le idee chiare sul concetto di trasparenza, di merito e di sviluppo della comunità, perché non chiedergli di candidarsi alla guida della Regione? A questo punto, visto che si possono dimostrare con i fatti che la P.A. può essere migliore, perché non impariamo a volerci bene anche sotto quest’aspetto?
La politica tradizionale una sola cosa sa fare bene: dividerci, trasformandoci in tifosi di questo o quel partito attraverso le promesse, puntualmente smentite dai fatti fino al punto di farci allontanare dalla cabina elettorale. Pensiamoci bene. Abbiamo l’occasione di dimostrare che la “tanto sono tutti uguali” è una frase che appartiene al passato. Perché non provare?
 Perchè non mandare a casa definitivamente la malapolitica generatrice di malamministrazione grazie alle nomine clientelari e senza meriti nelle aziende pubbliche?  Ci ricorderemo di tutto questo in cabina elettorale quando, stanchi delle continue vessazioni, procederemo alla scelta di un nuovo Governatore capace di garantire il necessario cambio di approccio, dando scacco matto a chi si sente il “Re”. E se la persona capace di cambiare le cose fosse proprio il Difensore Civico campano?Provare per credere.

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