Dic 20, 2018 | Notizie | 0 commenti

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IL NUOVO CHE AVANZA…RESISTENZE ALL’USO

Il cambiamento non deve piacere molto agli italiani.

In effetti il cambiamento non piace quasi a nessun essere umano, ma senza cambiamento quale specie animale avrebbe chances di sopravvivenza???

Nelle ultime settimane il Ministro della Salute, onorevole Grillo, si è dato molto da fare per avviare importanti processi di cambiamento.

Uno di questi riguarda un settore molto delicato, che è quello della vendita dei farmaci.

Nel documento di governance, elaborato da diversi “esperti”, tra cui il professor Garattini, noto farmacologo e fondatore dell’Istituto Mario Negri, si preannunziano importanti novità, atte a consentire allo stato di risparmiare qualche miliardo di euro.

Miliardi di euro, che, per come è organizzato il modello italiano di finanziamento dello Stato Sociale, significano anche non dovere ricorrere in futuro al taglio di qualche altro servizio di welfare per i cittadini.

Gli elementi più aggrediti dal “mondo circostante” al governo, riguardano poche ma emblematiche cose:

1) l’eliminazione dalla condizione di gratuità nel Prontuario Nazionale, di tutti quei farmaci cosiddetti fotocopia.

2) l’incremento dell’uso dei biosimilari al posto dei farmaci biologici brand

3) una revisione delle coperture brevettuali

4) l’introduzione, culturale ed operativo, del concetto di equivalenza terapeutica, specie nelle gare per le forniture ospedaliere

5) la razionalizzazione delle confenzioni di farmaci con l’introduzione delle “dosi personalizzate”.

Il punto che più disturba i produttori ed anche alcuni operatori sanitari è certamente il primo.

Prima di addentrarci in un breve escursus ci tocca ricordare che è di questi giorni la notizia della chiusura dell’istruttoria per una grande scandalo di corruzione in ambito sanitario, con il rinvio a giudizio di molti manager di aziende farmaceutiche e dei medici coinvolti ( luminari della scienza medica).

C’è nesso tra certe forme di corruzione, tipiche del farmaceutico, e la sistematica registrazione di farmaci fotocopia???

E’ probabile…

Certamente non si comprende per quale ragione devon essere presenti sul mercato , e tutti in regime di gratuità, farmaci a base della stesso principio attivo con differenze infinitesimali in termini di dosaggio e modalità di somministrazione.

E soprattutto è incomprensibile il motivo per cui il prezzo concesso da AIFA a questi farmaci, solo in apparenza, non uguali sia molto, ma molto sensibilmente, diverso!!!

Come dice il professor Garattini, in un mercato in cui la pubblicità sul farmaco è appannaggio solo delle aziende produttrici, il rischioche si generi un over-prescription è considerevole, sia esso frutto di corruzione o meno.

Fortemente abbinato al punto 1, è il punto 3.

Avviare procedure di gare d’acquisto, in cui farmaci con principi attivi diversi, ma tutti con la setssa indicazione d’uso, vengono messi in concorrenza diretta.

Anche questo punto non piace agli “operatori di mercato”.

Forse si erano abituati troppo bene a partecipare a gare i cui lotti di loro interesse erano di fatto esclusivi???

Forse….

Sul biosimilare e sulla cultura del generico,e sull’introduzione alla vendita di confezioni anti-spreco, di fondo dobbiamo solo ricordarci che in paesi con reddito procapite superiore al nostro, qualità della vita e del welfare molto superiori al nostro, tipo Germania e Gran Bretagna, queste azioni sono abitudini consolidate.

C’e poi da ricordarsi, prima della riflessione finale, quanto scalpore abbia fatto la destituzione del managment di AIFA, che tra le tante cose è l’Agenzia che le richieste di autorizzazione all’immissione in commercio dei “nuovi (?) farmaci”

 

La riflessione finale è semplice….in Italia abbiamo di fatto qualche lustro fa, ad una seria competizione tra pubblico e privato.

Per necessità di riduzione del deficit svendemmo diversi gioielli di famiglia, tra cui tante aziende farmaceutiche che facevano ricerca pubblica e partecipata.

Taluni argomenti trattati nell’interesse della comunità e dei singoli cittadini, sono oggettivamente complessi e di non facile comprensione.

Occorre più reale trasparenza nelle informazioni che vengono trasferite ai cittadini, anche da parte di che oggi fa “giornalismo d’inchiesta”….

Occorre  una presa di coscienza generale ed una rivendicazione forte:

I CITTADINI VOGLIONO SUBITO IL DIFENSORE CIVICO NAZIONALE

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