Il Consiglio d’Europa e le sue raccomandazioni
Molte fonti riferiscono che il Consiglio d’Europa, o meglio un suo organo anticorruzione, ha raccomandato che l’Italia introduca norme chiare e applicabili per meglio regolare la questione del possibile conflitto di interessi dei nostri Parlamentari in quanto l’attuale sistema complicherebbe in ipotesi la disamina delle eventuali posizioni di incompatibilità e ineleggibilità.
Un dei moniti o raccomandazioni ricevute dunque riguarda la introduzione di regole chiare e applicabili a ciò che è stato un cavallo di battaglia di numerosi partiti nel corso degli anni.
Le raccomandazioni sono diverse.
Tra di esse ve ne è un’altra di un certo interesse: lo stesso organo tecnico ha infatti raccomandato che l’Italia introduca leggi con limiti più stringenti alla partecipazione dei magistrati in politica ritenendo non condivisibile che gli stessi mantengano il proprio incarico se vengono eletti o nominati per posizioni in enti locali.
Il motivo di tale monito starebbe nel fatto che lo stesso compilatore pur elogiando la professionalità dei magistrati italiani ritiene pericoloso che tra i cittadini possano in ipotesi sorgere dubbi circa la non effettiva separazione dei poteri dello Stato con ipotetico pericolo di sbiadimento del principio di autonomia e indipendenza della magistratura.
Insomma ora la parola passa al Legislatore che valuterà i contenuti delle raccomandazioni ricevute.
A noi non resta che attendere gli sviluppi.
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