Il Ministero della Salute, del nuovo corso di governo, ha deciso di modificare la modalità di valutazione dei diversi Sistemi Sanitari Regionali, per la griglia LEA.

la prima indagine sperimentale ha valutato le performances per l’anno 2016.

il nuovo sistema di valutazione, si focalizza su tre ambiti che ben rappresentano la complessità di servizi assistenziali che vanno garantiti, e precisamente riguardano:

la prevenzione

le attività territoriali-distrettuali

le attività ospedaliere

i relativi punteggi vengono poi sommati, ma certamente questo modello consente di capire meglio dove stanno le eccellenze dove le defaillance.

i risultati preliminari, che il portale giornalistico QuotidianoSanità pubblica in questi gironi, è molto preoccupante.

Solo 9 regioni garantiscono i LEA, e sono tutte a Nord del Lazio.

La Campania si posiziona terzultima nell’area della prevenzione ed ultima nelle altre due.

Nel totale complessivo la Campania è ultima abbondantemente con punteggi pessimi sulla assistenza ospedaliera e di asl, per capirci.

Ciò vuol dire che i proclami dei governanti locali sullo straordinario lavoro fatto per portare la sanità campana a competere con le regioni del nord, sono solo chiacchiere e distintivo.

In Campania, ogni giorno, spunta qualche funghetto di episodio di gravissima malasanità, che va dal prolungamento ad libitum delle liste d’attesa, alla morte in Pronto soccorso a fronte di situazioni cliniche emergenziali di certo gravi, ma che condurrebbero alla morte c in una cittadina di campagna del 1700 e non in una metropoli del 2019.

I CITTADINI VOGLIONO SUBITO IL DIFENSORE CIVICO NAZIONALE!!!