Le problematiche relative all’area archeologica di Liternum nella zona di Giugliano di Napoli ripropongono la questione della correttezza e della trasparenza della gestione del territorio e del diritto dei cittadini a riappropriarsi di aree che costituiscono il tessuto connettivo di una comunità. L’Italia è il paese a più alto tasso di siti che rappresentano un vasto e pregevolissimo patrimonio culturale ma in tante situazioni non esprime altrettanta capacità a salvaguardare un patrimonio di tale valore storico-artistico e bellezza, soprattutto la vocazione che quel determinato bene esprime anche al fine di una messa in reddito del bene stesso. La situazione del Parco e dell’Area Archeologica di Liternum, e ancor prima quella della Reggia di Carditello, è emblematica di una scarsa attenzione alla valorizzazione del territorio, esposto, per incuria, al rischio di un un degrado talora irreversibile, a vandalizzazioni, ad abusivismi di ogni genere. Non solo. Ma anche della incapacità e della mala gestio di risorse economico-finanziarie, erogate con un vincolo di destinazione, come in questo caso con soldi provenienti dal Pon Fesr Campania 2000/2006. Questo potrebbe richiedere l’intervento incisivo di una operativa difesa civica, che riuscisse a fare leva sui soggetti che a diverso titolo hanno responsabilità nella vicenda, come la Città Metropoplitana di Naspoli, della Soprintendenza archeologica, il Comune di Giugliano e a dare voce a quelle forme associative che restano spesso l’ultimo baluardo a difesa della dignità di un sito e della sua messa in sicurezza.
CONNESSIONE TELEMATICA GLOBALE PER INFORMARE IN MODO UNIFORME E DEMOCRATICO
E' NECESSARIO UN SISTEMA DI CONNESSIONE TELEMATICA GLOBALE PER INFORMARE IN MODO UNIFORME E DEMOCRATICO. L'arresto recente di giornalisti ha comportato, da parte del governo iraniano, la diffusione di notizie parziali, iniziando dai loro capi d'accusa. Ciò fa emergere...
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