Nov 30, 2011 | Notizie | 0 commenti

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GAETANO FERRIERI, UNA VOCE PER I CITTADINI

gaetano_ferrieri– Sono qui dal 4 giugno, non hanno ancora trovato il modo di mandarmi via – parla con serenità Gaetano Ferrieri, nella tenda che ormai chiama casa. Cerca da mesi il modo per farsi ascoltare per una causa a tutti gli effetti giusta.
Quello che chiede è una riduzione dei costi della politica che aiuti considerevolmente i cittadini ad uscire dalla crisi. Una richiesta che parte dal cittadino, dal singolo, che ha il diritto, sancito dall’art. 50 della Costituzione, di proporre delle petizioni, per modificare la legge in caso di necessità.
– E mi pare che nella situazione attuale un cambiamento sia più che necessario –
Le basi ci sono tutte. L’abbattimento dei costi riguarderebbe le spese di cui si parla moltissimo: quelle per le auto blu, per le consulenze esterne, l’eliminazione delle provincie, il taglio degli stipendi e le pensioni  ai parlamentari, e così via. Il taglio ammonterebbe a 7 miliardi di euro, ad un calcolo al ribasso.
Ma la voce di Ferrieri il 4 giugno non viene ascoltata, ed è da quel giorno che spunta la tenda davanti a Montecitorio. Una tenda che in molti hanno cercato di smontare (si ricordi l’episodio del 12 ottobre), ma con poco successo: Ferrieri indice uno sciopero della fame, che lo autorizza ad occupare quel suolo pubblico di fronte al ”Palazzo del Potere”, che poi dovrebbe essere il “Palazzo del Cittadino” e non solo di una parte di persone chiamate a governare senza la piena consapevolezza dei bisogni reali e la volontà di ascoltare persone come il “nostro” Gaetano.
Ad oggi, la sua azione va avanti tramite un dialogo costante via internet con chi vuole essere ascoltato e che ha portato alla nascita di numerosi sostenitori in tutta Italia. Si prepara una assemblea generale proprio nella “piazza del potere” il 10 dicembre, una riunione che più che una protesta vuole essere un dialogo perché tutti siano informati e, speriamo, ascoltati, perché tutti partecipino alla protesta e cerchino una strada comune.
L’azione deve partire dai cittadini, che sono e dovrebbero sempre essere la base dell’azione politica.

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