Dic 21, 2016 | Notizie | 0 commenti

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DIFENSORE CIVICO DELLA CAMPANIA: UNA BATTAGLIA DI LEGALITÀ E TRASPARENZA

Difensore Civico della Campania: una battaglia di legalità e trasparenza

Tra gli atti della consiliatura precedente, ci fu la nomina a Difensore Civico della Regione di Francesco Bianco, ufficiale in pensione dell’Aeronautica ed ex assessore democristiano del 1992 con un passato in più partiti.

Un primo decreto di sua nomina fu adottato da Paolo Romano, attualmente rinviato a giudizio per reati nella sua funzione.

Un secondo decreto di sua nomina fu adottato da Pietro Foglia, attualmente rinviato a giudizio per reati nella sua funzione.

Tale decreto suscitò notevoli polemiche e fu contestato da tutte le associazioni per la tutela dei diritti dei Cittadini perché adottato dopo l’annullamento della precedente investitura di Bianco da una sentenza del Tar e da una del Consiglio di Stato, che avevano accolto il ricorso dell’avvocato Giuseppe Fortunato.

Il decreto è stato annullato retroattivamente per più motivi ma soprattutto perchè non poneva in comparazione, come dovuto, i profili ed i curricula dei candidati e l’avv. Giuseppe Fortunato ha indubbiamente le maggiori competenze ed esperienze in materia.

Battaglia durata tre anni e nove mesi quella di Giuseppe Fortunato il quale, il 15 novembre 2016, ha ottenuto la terza e definitiva sentenza, tutte e tre concordi, nei confronti della Regione Campania, per la nomina del Difensore Civico regionale. La Regione aveva eluso le prime due, che dichiaravano illegittima la nomina di Francesco Bianco. Con la prima, il TAR aveva disposto l’illegittimità della nomina di Bianco. Sentenza confermata dal Consiglio di Stato.

Nonostante tali due decisioni, Pietro Foglia aveva illegittimamente nuovamente provveduto a nominarlo quale Difensore Civico della Campania.

Nuovo ricorso e nuova sentenza del Consiglio di Stato, la terza, che spiega ineludibilmente come la Regione debba concludere il procedimento con la nomina comparativa secondo esperienze e competenze peculiari tra i candidati. E l’avvocato Giuseppe Fortunato, candidato con i maggiori requisiti quali previsti dalla normativa, è pronto a ricoprire per la seconda volta un incarico molto delicato, che va esercitato nel rispetto dei principi di imparzialità, equità, trasparenza ed efficienza, tenendo anche presente quanto la sua azione si ponga in un rapporto di “intermediazione” fra cittadino e Pubblica Amministrazione. Deve, infatti, aiutare il cittadino che ha realmente subito un “sopruso-abuso”, come lui stesso ha subito per tre anni e nove mesi.

Il ruolo del Difensore Civico deve colmare il profondo divario ancora esistente fra fiducia del cittadino ed Amministrazione Pubblica.

Assurdo dunque, che una figura così importante debba essere negata a 6 milioni di cittadini campani.

Ogni giorno di mancato legittimo Difensore Civico, è un giorno di danni gravi ai cittadini. È, quindi, impossibile per tutti i Cittadini restare indifferenti allo scempio cui hanno dovuto assistere in questi anni con la nomina arbitraria di Francesco Bianco, anche lui imputato stante le sue dichiarazioni per accedere alla carica.

Ma il suo curriculum falso era inferiore a quello dell’avv. Giuseppe Fortunato. Pertanto fu nominato senza comparazione.

In una sua diffida l’avv. Giuseppe Fortunato, dopo aver ribadito quanto in proposito prevedano le leggi (compresa quella della Regione Campania, la n.23 del 1978, modificata ed integrata dalla legge regionale campana n. 15 del 1985, a tutela della continuità del Difensore Civico), pone l’accento sui rilievi penali che assumono ora i comportamenti di non ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato da parte della Regione , non concludendo subito il procedimento con la dovuta nomina e, addirittura, lasciando ancora la funzione – statutariamente obbligatoria – scoperta.

Sebbene siano stati, questi, anni controversi e difficili per i cittadini, costretti a rinunciare, seppur momentaneamente, ad una figura imprescindibile, con il titolare legittimo, si auspica che il Presidente della Regione Vincenzo De Luca non si mostri sordo a questa tanto invocata azione politica volta ad assicurare tutele, legalità e servizi e intervenga subito per il rispetto della legalità.

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