Ago 22, 2021 | Notizie | 0 commenti

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CIVICRAZIA VICINA ALLE PERSONE IN POVERTA’

La crisi sanitaria Covid-19, che ha colpito l’Italia in questo ultimo anno, ha lasciato dietro di sé tante emergenze, tra queste, quella delle famiglie numerose, degli anziani soli, dei giovani precari, lavoratori di settori gravemente penalizzati dalla crisi che dall’oggi al domani si sono ritrovati senza mezzi di sostentamento per sé e per i figli.
Dati ISTAT alla mano, l’effetto dell’emergenza economica ha raggiunto un livello elevato, oltre un milione di poveri in più in tutto il territorio italiano. Nel Rapporto sulla povertà, l’ISTAT fotografa nel 2020 una situazione a causa della pandemia in forte peggioramento rispetto agli anni precedenti, con una crescita delle persone in difficoltà che supera il milione. Tra i più colpiti ritroviamo i giovani, gli stranieri e le famiglie numerose. La povertà assoluta  ha investito indistintamente il Nord come il Sud d’Italia.
 
Dal “Rapporto Annuale 2020 ISTAT”:
“Le stime preliminari del 2020 riportano un quadro sociale dai valori dell’incidenza di povertà assoluta in crescita sia in termini familiari (da 6,4% del 2019 al 7,7%), con oltre 2 milioni di famiglie, sia in termini di individui (dal 7,7% al 9,4%) e che si attestano a 5,6 milioni. Altro fattore penalizzante: la nazionalità. Gli individui stranieri sono oltre un milione e 500mila, con una incidenza pari al 29,3%, contro il 7,5% dei cittadini italiani. Le famiglie in povertà assoluta sono nel 71,7% dei casi famiglie di soli italiani (oltre 1 milione e 400mila) e per il restante 28,3% famiglie con stranieri (oltre 568mila), pur rappresentando queste ultime solo l’8,6% del totale delle famiglie. A rischio i giovani, con un’incidenza tra i minori che supera l’11% ed è quasi del 9% nei nuclei in cui la persona di riferimento ha tra i 18 e i 24 anni, a fronte di un 5,1% nei nuclei over 65”.
 
La situazione pandemica ha ulteriormente aggravato la situazione, i giovani nell’ultimo anno hanno subito infatti un aumento delle disuguaglianze.
 
Civicrazia, attenta alla rappresentazione dei dati ISTAT e preoccupata per l’emergenza sanitaria in corso, in questo anno ha seguito costantemente, sui siti ufficiali del Governo, l’evoluzione dei provvedimenti licenziati a fronte all’emergenza sanitaria, quale: l’incremento delle risorse dei Fondi sociali, in particolare quelle del Fondo politiche per la famiglia, con l’obiettivo di rafforzare il sistema di interventi e servizi territoriali dedicati alla famiglia e ai minori; l’interruzione completa delle attività produttive e il suo effetto consecutivo, che ha aggiunto ulteriori fasce di popolazione più svantaggiate alle preesistenti con un surplus di domanda di protezione sociale nell’immediato e nel futuro, i provvedimenti dell’istituzione del Reddito di emergenza – Rem, sostegni previsti dal Decreto Cura, con l’incremento delle risorse dei Fondi sociali finalizzate al rafforzamento di interventi territoriali tramite servizi ed interventi al cittadino.
Una serie di interventi a protezione sociale, dimostratisi inadeguati alla contingente emergenza sociale ed economica se, nonostante le misure emergenziali messe in campo, la povertà è tornata a crescere, facendo registrare il valore più alto da quando il dato viene calcolato.
Anche il Terzo settore, che ha affiancato le Pubbliche Amministrazioni nelle azioni di sostegno alle categorie fragili e negli interventi di contrasto ai fenomeni di povertà ed emarginazione sociale, meritava maggiori ristori. E’ grazie alla loro rete di volontari, se nel momento particolare di emergenza, si è potuto garantire l’assistenza alle famiglie e alle singole persone impossibilitate ad acquistare un insieme di beni e servizi, fondamentali per condurre una vita dignitosa. Una testimonianza di grande sensibilità e capacità di risposta della società civile organizzata e delle comunità a cui va tutta la nostra riconoscenza.
 
Civicrazia, grazie all’impegno sul campo delle oltre 4000 Associazioni che la sostengono, si fa per il futuro ancora più vicina alle famiglie rimaste senza reddito, alle donne e agli uomini soli con figli, agli anziani non autosufficienti, alle persone con gravi problemi di salute e con disabilità.
A loro sostegno richiama la classe politica nazionale a interventi che vanno al di là della contingenza sanitaria e proiettati al futuro. Una politica che non lascia solo chi paga il prezzo più alto in questa crisi e capace di diffondere alla società civile un messaggio rinnovato di solidarietà e speranza.
 
Di Ernesto Marino
 

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