Giu 7, 2011 | Notizie | 0 commenti

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I GIOVANI ITALIANI NEL 2010: INATTIVI SUL LAVORO, MA ATTIVI NEL VOLONTARIATO

volontariato_giovaniSecondo un recente rapporto presentato dal Censis, presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, i giovani inattivi italiani sono oltre 700mila. Cosa si intende con questa definizione? I giovani che, al momento della rilevazione, non erano impegnati nello studio, nel lavoro e nemmeno nella ricerca di una qualche occupazione: uno spaccato di società composto da ragazzi dai 15 ai 24 anni, e che corrisponde al 12%, valore nettamente superiore rispetto alla media europea del 3,4%.
Una situazione preoccupante, a cui però corrisponde un forte volontà, da parte di questi ragazzi, ad impegnarsi attivamente nel mondo del volontariato. Una gioventù quindi che comunque è viva, forte, pronta a spendersi in quelle situazioni che richiedono un forte investimento personale, sia a livello di tempo che di motivazioni.
I numeri della ricerca “Quando i giovani partecipano” – diffusi da CSVnet, il Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato -, parlano infatti di un aumento dal 6,3% al 7,3% dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni che fanno volontariato (nel periodo di riferimento 1999 – 2010). Cresce poi anche la fetta dei 18 e 19enni (dall’8,4% all’11,8%) che scelgono di impegnarsi in attività di volontariato all’interno di associazioni (secondo i dati dell’indagine multiscopo dell’Istat “Aspetti della vita quotidiana” diffusi da CSVnet).
Quali sono le motivazioni che sostengono queste scelte? Tra le risposte più diffuse: il bisogno di sentirsi parte di un gruppo (21%), la solidarietà verso gli altri (16%), il desiderio d’espressione di sé e di autorealizzazione (13%), la voglia di impegnare il proprio tempo in modo alternativo (13%).
Questi giovani ci consegnano quindi un forte esempio di cittadinanza attiva e di protagonismo sociale. Proprio quello che Civicrazia sposa in pieno e cerca di promuovere in ogni sua istanza. E se i giovani rappresentano la chiave di volta per il futuro e la vita di un paese, è chiara la necessità di garantire tutte quelle condizioni che consentano ai giovani stessi di lavorare per cambiare da un lato i limiti e i vincoli di questa società, e dall’altro per amplificare le potenzialità  insite in essa.

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