Ago 21, 2020 | Notizie | 0 commenti

Tempo di lettura: 8 minuti

CIVICRAZIA: FARE LA DIFFERENZA DI LAURA DONATO

Un’antica parabola sul Paradiso e Inferno narra così.
“C’era un uomo buono e giusto che dopo una lunga vita di felicità morì.
Giunto nel regno dei cieli fu accolto da uno spirito che gli disse di essere stato destinato al paradiso. L’uomo, prima di andare, gli chiese se potesse vedere qual era l’alternativa che aveva scampato. Lo spirito acconsentì e lo condusse quindi agli inferi. Qui l’uomo vide una sala enorme, con molte sedie e una tavola ricchissima, imbandita di ogni cibo e bevanda che si potesse desiderare. Guardando bene però, l’uomo vide che i commensali erano esili e deperiti, e si accorse che nessuno mangiava. “Come mai nessuno mangia? E’ forse avvelenato il cibo?” chiese allora allo spirito, ed egli rispose “No, le vivande sono sane e tutti ne vorrebbero, non bramano altro.
Essi però non mangiano, perchè il cibo può essere toccato solo con le bacchette da portata. Tali bacchette, qui, sono lunghe tre metri, e possono essere impugnate solo dal fondo. Nessuno di loro ha braccia tanto lunghe da permettergli di poter usare le bacchette per cibarsi, e quindi sono condannati a desiderare per l’eternità un cibo che non possono avere”. Questa condanna terribile e crudele intristì l’uomo che chiese di allontanarsi da quel luogo. Lo spirito lo condusse quindi in paradiso. Qui, con suo enorme stupore, l’uomo vide una stanza identica, con lo stesso numero di sedie, con la stessa tavola imbandita allo stesso modo, ma questa volta attorniata da commensali grassi e beati. Chiese spiegazioni allo spirito, che gli rispose: “Questa stanza è come l’altra che hai già visto. Anche qui l’unico modo per toccare il cibo è tramite le bacchette. Anche qui le bacchette sono lunghe tre metri, e anche qui possono essere impugnate solo dal fondo. L’unica differenza, che cambia però ogni cosa, è che nell’altra stanza ognuno cerca di mangiare per sé, ed è quindi condannato a non riuscire, qui invece ognuno imbocca il vicino e tutti possono saziarsi.”
In queste poche righe viene chiaramente espresso ciò che più di ogni altra cosa necessita il nostro Paese. La collaborazione e la cooperazione per il bene comune sono concetti che sono in gran parte considerati lontani dalla nostra società. Apparentemente regna un forte egoismo che limita e isola ogni individuo nella sua quotidianità.
L’approccio civicratico ci insegna che è possibile la strada diversa della solidarietà.
Civicrazia è la coalizione di oltre 4.000 associazioni di cittadini che hanno imparato a unirsi e condividere esperienze e professionalità. Tutto ciò viene fatto con la chiara e ferma consapevolezza che possiamo fare la differenza e vivere aiutandoci l’uno con l’altro. La politica crea molti disagi e problematiche di varia natura ma è vero che se i cittadini si isolano di sicuro non possono migliorare la propria esistenza.
L’associazionismo così tanto apprezzato da Civicrazia rende ogni cittadino libero e protetto allo stesso tempo. I cittadini stanno imparando con il tempo a restare uniti e dare modo a chi si trova ad affrontare disagi, di essere assistito e mai lasciato solo. Per alcuni si tratta di rischiare, per altri si tratta di darsi un’occasione per uscire da problematiche di qualunque tipologia e soprattutto per non sentirsi più soli. Il Difensore Civico mostra costantemente il suo interesse e il suo impegno per la tutela dei diritti dei cittadini e da lui molte associazioni hanno preso ispirazione per nascere e combattere insieme per restare uniti.
Come dice la parabola, abbiamo due scelte: pensare solo a noi stessi e quindi arrivare poco lontano solo con le nostre risorse oppure condividere e collaborare con gli altri accrescendo così il benessere collettivo. Si tratta di acquisire la consapevolezza di quanto sia di sprone la presenza di persone vicine a noi che si impegnano per il nostro stesso fine. L’unione fa la forza. È vero e non è solo un famoso detto. Non si parla solo di forza in battaglia ma anche di forza di affrontare la realtà, di modificare la nostra società secondo un paradigma che ci si confà maggiormente. La vita quotidiana può essere plasmata tenendo vivi i sani principi civicratici di meritocrazia, onestà, legalità, trasparenza e professionalità. Più i cittadini restano uniti, più facilmente si potrà andare avanti verso una realtà pulita e arricchita dalla collaborazione per il bene comune, dove ognuno beneficia del benessere collettivo. Questa consapevolezza si sta facendo strada anche grazie all’approccio civicratico che promuove l’associazionismo come veicolo per rendere il cittadino il protagonista e al centro del nostro Paese.

Articoli Relativi

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *