encourline 3lzOGN3qcJM unsplash

Feb 21, 2021 | Notizie | 0 commenti

Tempo di lettura: 8 minuti

CIVICRAZIA A FIANCO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Sullo scenario delle piccole e medie imprese i prossimi mesi saranno vissuti in un clima di estrema incertezza. Dati negativi compaiono all’orizzonte e la lettura dei valori secondo Istat non aiuta. Oltre la metà delle imprese prevede per il futuro una mancanza di liquidità per far fronte alle spese da affrontare fino alla fine dell’anno produttivo, un terzo segnala rischi operativi mentre la restante parte ha già richiesto il sostegno per liquidità e credito agli istituti di credito.

Le variazioni continua per Decreto Legge del colore delle Regioni certo non aiuta le piccole e medie imprese che sono quelle che più soffrono la crisi causata dalla pandemia da COVID-19. Un problema grave e non ricordarsi che le PMI costituiscono la spina dorsale dell’economia italiana e vanno salvaguardate. Unico spiraglio che si intravede però in fondo al tunnel: secondo i dati che arrivano dal Forum per la Finanza Sostenibile e che un buon numero di queste imprese sta approfittando della situazione per accelerare sulla sostenibilità e diventare più competitivo.

Nel 2020 in alcuni casi il fatturato si è più che dimezzato per oltre i due terzi delle imprese, solo per una su dieci delle imprese il valore del fatturato è invece rimasto stabile.
Unica speranza è che quello che è successo nel 2020 potrebbe avere allora, a detto degli analisti “l’effetto di una scossa”, “e costringere le imprese a un cambiamento epocale: la pandemia ha dimostrato con i fatti che la digitalizzazione sia ormai una necessità e non è un caso che la pratica commerciale che mette in contatto commercianti e acquirenti tramite Internet sia stato, insieme ai dispositivi medicali, l’unico settore a crescere a doppia cifra, mentre gli altri perdevano altrettanto in termini di vendite. Tutte le imprese lo hanno compreso e stanno aggiungendo il canale digitale alla propria offerta.

Assistere impotenti a fallimenti o ad una cosiddetta selezione di PMI senza che la politica non faccia la sua parte ad arginare questa situazione, subito e bene, vede Civicrazia impegnata al massimo.

Le PMI italiane sembrano avere una sola possibilità di sopravvivenza se si riversano nella sostenibilità. Settore di tutto riguardo grazie anche all’impegno dell’associazione non profit del Forum per la Finanza Sostenibile nata nel 2001 dove si prevede per il futuro un aumento dell’attenzione sulle tematiche ambientali, sociali e di governance nel mondo post-COVID.
A livello aziendale, la maggior parte delle PMI considera la sostenibilita? un elemento importante nelle scelte strategiche e d’investimento per il futuro, con benefici che riguardano soprattutto le strategie di marketing e di prodotto e la reputazione.
Anche se i timori, poi, emergono sulla solidità del proprio capitale: ascoltando i commenti delle imprese molti sostengono di non essere sicuri di avere risorse finanziarie adeguate a superare una continuazione eventuale della crisi e a perseguire nuove strade.
Comprendendo le gravi difficoltà economiche e finanziarie cui sono soggette le PMI, già nel 2020 la Commissione Europea decide di estendere la possibilità di usufruire delle misure di sostegno previste per la crisi economica conseguente all’emergenza Covid-19 alle micro e piccole imprese “in difficoltà”: anche se le aziende che hanno usufruito degli aiuti non hanno risolto gran che della loro situazione precaria.
La Comunicazione della Commissione C(2020) 4509 final chiamata “Terza modifica del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza della Covid-19 ”, prende atto che “durante la crisi attuale, le microimprese e le piccole imprese sono state particolarmente colpite dalla carenza di liquidità causata dalle ripercussioni economiche della pandemia di Covid19. Lo shock senza precedenti sul versante dell’offerta e della domanda dovuto alla crisi ha anche esacerbato le difficoltà che tali imprese generalmente incontrano per accedere ai finanziamenti sul mercato, rispetto alle medie e grandi imprese. Se non affrontate, tali difficoltà potrebbero costringere al fallimento un gran numero di microimprese e di piccole imprese, causando gravi perturbazioni per l’intera economia dell’Unione”.

Tutto questo nella pratica ha aiutato davvero il settore o non è bastato? se non è bastato chi ne è responsabile? Il solito bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto di cui nessuno si cura e si prospettano tempi migliori con l’attivazione successiva del progetto del Recovery Fund. Polemiche ormai tante non interessano più a nessuno, le PMI hanno bisogno di sostegno perché solo aiutando loro si farà ripartire il Paese.

Ernesto Marino

Articoli Relativi

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *