Ultimamente siamo stati informati dai media ufficiali, che la realtà del volontariato sociale in Italia sarebbe un fenomeno sempre in aumento.
Sembrerebbe addirittura che l’Italia surclassi tutti gli altri paesi europei, da questo punto di vista, e quindi è un dato di fatto che tantissimi cittadini, confluendo spesso in associazioni specifiche, diano un contributo personale in termini di partecipazione alla “manutenzione” del sistema Italia, partendo dal presupposto che ci sia bisogno del loro apporto in tanti campi del sociale, come l’assistenza agli anziani e ai disabili, la tutela dell’ambiente e dei monumenti storici e via discorrendo.
Ovviamente, lo Stato agevola sovente lo svolgimento di queste attività sociali, favorendo l’esistenza di più associazioni possibili di volontariato, lodandone volentieri il loro operato e mostrandole, giustamente, come esempio operoso di collaborazione da parte dei cittadini!
E’ chiaro che la presenza sul territorio di questo volontariato supplisca, in realtà, alla cronica carenza dello Stato nell’assicurare dei servizi sociali in modo decoroso e continuo. Oggi se non esistessero queste numerose associazioni, impegnate quotidianamente in queste problematiche, sarebbe una vera tragedia sociale.
Assodata questa condizione anomala, nella quale la soddisfazione di normali diritti civici del Cittadino viene assicurata da altri Cittadini volontari, invece che dallo Stato, ben altra è la reazione delle istituzioni statali, quando i più consapevoli Volontari partecipano alle azioni civicratiche di protesta per il cambiamento, pretendendo giustamente che lo Stato adempia realisticamente ai propri doveri, assicurando finalmente almeno i basilari diritti che la nostra Costituzione enuncia.
Pensate che questi Cittadini civicratici vengano mai ricevuti nelle stanze del potere, lodati ed incentivati nella loro azione di sacrosanta protesta civile?
Beh, purtroppo tutt’altro.
Anzi, sicuramente, come già succede nella nostra esperienza ultratrentennale di impegno sul territorio, fatto di numerose manifestazioni civili, esposti legali, articoli mediatici, richieste di audizione, convegni e altro ancora, questi Cittadini sono spesso ignorati ed emarginati.
Purtroppo, questa è la triste constatazione di una grave carenza di vera democrazia del nostro paese, dove si fa di tutto per impedire che si formi una coscienza civicratica, preferendo piuttosto che la Cittadinanza resti il più possibile in una condizione di squallida (ma utile al potere) sudditanza.
E’ il momento allora di unire ancora più tutte le nostre forze per l’attuazione delle garanzie costituzionali.
Oggi, Volontari dei tanti Comitati e Associazioni, per aiutare i Cittadini dobbiamo chiedere, ancora più uniti, uno Stato più giusto.
Stefano Fabroni
Presidente Comitato Salute e Ambiente Asl Rm5
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