Occorrono subito amministratori pubblici sottoposti a un preciso codice deontologico.
Si tratta di una novità. Per la prima volta si è sottoposti ad un codice di auto-regolametazione, controllato dai cittadini. Il codice stabilisce regole deontologiche rigorose ed intransigenti per tutti i pubblici amministratori.
Questo rappresenta una svolta sostanziale ed epocale, per la prima volta avviene il controllo degli eletti da parte degli elettori i quali non sono più statici, silenti, inerti e passivi, ma esercitano il loro diritto alla sovranità che appartiene, secondo la Costituzione, al popolo. Etica e trasparenza sono ancora oggi le linee guida che devono ispirare l’azione di chi amministra la cosa pubblica.
Per pubblico amministratore intendiamo
1) il sindaco;
2) gli assessori;
3) i consiglieri comunali;
4) i presidenti e gli assessori delle municipalità;
5) i consiglieri delle municipalità;
6) i presidenti, i direttori, i consiglieri di amministrazione di aziende, istituzioni, consorzi, aziende partecipate del comune;
7) i componenti effettivi e supplenti di aziende o istituzioni del comune;
8) chi, essendo stato nominato dal comune, ricopre un incarico in enti, aziende,
istituzioni, consorzi e società partecipate, ovvero è stato nominato dal comune in assemblee, organi, organismi, commissioni, consulte, comitati a carattere pubblico o privato;
9) chi è revisore dei conti del comune di o svolge analoghe funzioni in enti, aziende,
istituzioni dipendenti o consorzi, ovvero è esperto affiancatore;
10) chi è componente di organi o uffici previsti nello statuto o in regolamenti;
11) gli amministratori, i direttori o i sindaci di società per azioni con partecipazione comunale.
Vogliamo il pubblico amministratore al servizio del Cittadino!
Paolo Pantani
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