Tempo di lettura: 8 minuti

AUTISTICO IN CAMPANIA????…NO LEA…

“Per crescere un bambino, ci vuole un’intera tribù”

è un detto africano.

Ma nel mondo moderno…occidentalizzato…chi è più “africano” di noi merdionali?!?

Da noi in Campania, la famiglia, il condominio, il quartiere…non ce la fanno più  a crescere, da soli, i loro bambini.

La comunità tutte le volte che deve affrontare l’accoglienza e l’accompagnamento di cuccioli con qualche malattia “moderna”, si ritrova abbandonata.

L’autismo è una malattia moderna, ancora per certi versi sconosciuta, misteriosa.

E per questi motivi terribilmente spaventosa.

Nel 2017, DPCM del 12 gennaio, l’autismo entra nei LEA.

Diventa chiaro all’allora Ministro Lorenzin, che non si può più discriminare le famiglie con bambini autistici rispetto alle altre, tanto più che con le attuali conoscenze già entro i 30 mesi di vita è possibile fare una diagnosi precisa di ASD ( acronimo inglese dell’espressione Disturbi dello Spettro Autistico)

In particolare l’art, 60 del decreto, stabilisce che:

“Ai sensi della legge 18 agosto 2015, n.  134, il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone con disturbi dello spettro autistico, le prestazioni della diagnosi precoce, della  cura e del trattamento individualizzato, mediante l’impiego  di  metodi  e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche”.

Le “ più avanzate evidenze scientifiche” erano disponibili già dal 2012, come “Linee Guida sull’ Autismo” elaborate dall’ I.S.S., Istituto Superiore di Sanità.

Siamo alla fine del 2018, ed in Campania nulla è stato realmente attuato per essere in linea con le “L.G” e con i nuovi LEA.

Nulla è stato fatto per formare i professionisti che devono prendere in carico il bambino/adolescente autistico e la sua  famiglia, nell’ambito dei cosiddetti “servizi sociali”.

Nelle scuole dell’obbligo si trovano ancora generosi quanto arditi insegnanti di sostegno, che come i nostri soldati della spedizione in Russia, vanno in battaglia con “armi spuntate”, divise inadeguate, ogni giorno, confidando soltanto sul proprio spirito di servizio ed iniziativa.

Figure sanitarie ad hoc, dedicate ai nostri cuccioli, non sono state create…e men che mai si è lavorato per attuare le “Equipes pubbliche multidisciplinari”.

Da bravo “popolo dormiente” rassegnato alla litania dei Piani di rientro, del blocco del turn-over, della spending review, pensiamo che tutto ciò, che altrove è la norma,  da noi non si possa realizzare perché proprio non li abbiamo i soldi, perché non abbiamo più “finestre” in cui aumentare le tasse regionali.

Invece poi si scopre che ogni anno si spendono 300 milioni di euro solo per le convenzioni con centri privati per le “riabilitazioni “ legate alla logopedia ed alla psicomotricità.

Terapie antiquate, non in linea con le Linee Guida dell’ISS, ma incredibilmente costose.

Per capirci di cosa stiamo parlando, basti pensare che il saldo passivo della nostra regione per il cosiddetto “turismo sanitario” è  di circa 400 milioni di euro/anno.

In questo mare magnum di “prestazioni inappropriate” ma ugualmente pagate, chi può…cerca altrove, nel privato non convenzionato e nemmeno minimamente monitorato, quelle “strambe novità” che danno un po’ di effimera speranza…

Questi metodi didattici e pseudo “psicoterapeutici” operati da brillanti millantatori, distruggono molte importanti risorse che fanno ricca e vitale una comunità di persone.

Innanzitutto i soldi di genitori disperati, che saranno sottratti a qualche altra necessità, e poi la fiducia nelle Istituzioni, la credibilità verso chi, governando, promette sempre di operare per il bene di tutti.

Bisogna risvegliarsi, rialzarsi e rimettersi in marcia…

I CITTADINI VOGLIONO SUBITO IL DIFENSORE CIVICO NAZIONALE

Articoli Relativi

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *