Mar 9, 2019 | Notizie | 0 commenti

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ALLA VILOLENZA DICIAMO BASTA!

La luce di una candela per illuminare i cuori e le menti. Una fiaccolata, cui hanno partecipato cittadini ed autorità, per essere uniti e gridare contro la violenza e il sopruso da chiunque venga commesso a danno di un altro e in qualsiasi condizione, per pretendere, ora e sempre, il rispetto della persona. E’ questo il senso, a mio avviso, della mobilitazione della Comunità di San Giorgio a Cremano che ha manifestato contro l’ennesimo brutale episodio di violenza contro una donna. Una ragazza di 24 anni, stuprata da 3 giovani delinquenti all’interno di un ascensore della stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano. Un atto “rivoltante ed infame”, come lo ha definito il Governatore De Luca, compiuto da giovani tra i 18 e i 20 anni, appartenenti a quel territorio, che sembra avessero già in mente di consumare quella barbarie: stuprare a turno una giovane donna in un ascensore, tenendo ferme le porte mentre ognuno di essi, a turno, la violentava. La violenza perpetrata non è soltanto contro la donna vittima, ma contro un’intera comunità, contro le quattro famiglie coinvolte, contro se stessi per essersi automarchiati come bestie. E’ stato irrimediabilmente sporcato un luogo destinato al transito, al viaggio; un contesto che si attraversa per un altro uso che non quello della cieca brutalità di chi continua ancora a s-ragionare con i propri genitali. 

E basta attenuanti. Basta tolleranza, basta cedimenti e basta minimizzare o cercare pretesti per accampare la solita logica di “quella che se l’è cercata” e voler salvare un antico pregiudizio che va assolutamente rimosso. La violenza è violenza e non si discute. Se non c’è consenso, e non può esserci consenso in una situazione come questa, chi la compie se ne deve assumere la responsabilità e pagare i suoi sbagli, anche per l’intera vita. Un richiamo forte va alla responsabilità educativa di madri e padri, innanzitutto; poi alla scuola, alla chiesa, alla politica, alle associazioni, perchè si sdradichi, una volta per tutte,  il diritto del più forte, che diritto poi non è. Uomini e donne, in qualunque stato si trovino, qualunque sia il proprio orientamento sessuale, vanno rispettati, con il diritto, questo sì che è diritto,  di stare al mondo ciascuno a proprio modo. Che nessuno si erga a Pontefice o addirittura a Dio. E che la luce civicratica di quelle candele squarci veramente e finalmente l’oscurità delle menti.

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