Spiagge pubbliche: i Comuni costieri garantiscano i servizi ai bagnanti.
Pulizia costante, presenza dei necessari cassonetti per i rifiuti, docce e pubblica illuminazione.
Si tratta, cioè, del minimo sindacale al di là della fatua vanità di molti sindaci e assessori, amanti delle copertine dei giornali e illusi privi di concretezza.
L’approssimarsi della stagione estiva ripropone il tema degli arenili non dati in concessione ai privati e che in molti casi subiscono un dannoso abbandono per inerzia ed inettitudine delle pubbliche amministrazioni.
Come è noto e come impongono le norme in materia, la cura del demanio marittimo (se non dato in concessione) è di esclusiva pertinenza delle amministrazioni comunali. Tale aspetto è spesso ignorato e raramente evidenziato anche da chi dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) svolgere il ruolo di opposizione o di tutela dei cittadini-consumatori.
LA SPIAGGIA È UN BENE COMUNE
La spiaggia è un bene comune, così come il mare: risorse collettive e non appannaggio solo di alcuni privilegiati.
Da anni, in molti casi, i Comuni ignorano colpevolmente la cura delle spiagge libere. Da qui la prassi (che è divenuta malcostume diffusissimo) di affidarle ai privati limitando nei fatti il diritto alla balneazione con prezzi assurdi, figli di un comportamento speculativo. La questione, divenuta spinosa nel corso del tempo, non pare rappresenti per gli Enti una priorità da affrontare con il necessario approccio.
Evidentemente fa comodo così un po’ a tutti.
Da sottolineare, però, che esistono anche delle rare e importanti eccezioni che fanno onore al Belpaese. Per fortuna, cioè, non tutti i Comuni sono assenti e menefreghisti. Anzi nel corso degli anni pochissimi (ma esistenti e apprrezzati) hanno valorizzato con azioni mirate il tratto pubblico dell’arenile (che non è affatto una spiaggia di serie B).
In tanti altri contesti, invece, le spiagge comunali vengono trascurate e quindi lasciate in balìa di incivili. Bisogna dare vita a un cambio di paradigma teso ad esaltare la parte pubblica con pochi ma costanti interventi.
In sostanza così come vengono pulite strade, piazze e giardini ,in egual modo è necessario garantire il decoro del demanio marittimo comunale: una opportunità al fine di rilanciare il turismo ben oltre la fine del mese di agosto.
I COMUNI ITALIANI FACCIANO DI PIU’
Le amministrazioni comunali italiane facciano di più e meglio.
Basta guardare ai modelli virtuosi di Spagna, Grecia, Malta, Croazia, Paesi che vivono di turismo balneare e che per questo motivo hanno da decenni investito nella gestione e manutenzione delle spiagge.
Il resto è retorica, chiacchiere, fuffa.
I Comuni si attivino e diano risposte concrete ai residenti e ai visitatori.
L’arrivo dell’estate impone una nuova rotta e una nuova direzione di marcia che può essere percorsa se c’è la necessaria volontà e la dovuta sensibilità verso le tematiche ambientali e anche di sviluppo locale.
I Cittadini hanno il diritto di poter godere di spiagge libere pulite e attrezzate e hanno il dovere di custodirle con attenzione e premura per preservarle dall’inciviltà che tende a prendere il sopravvento.
Le spiagge comunali sono una grande opportunità di crescita e di sviluppo. Specialmente le belle spiaggie otaliane.
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