Bilancio annuale 2023 della sicurezza sul web. I dati pubblicati dalla Polizia Postale nel 2023 rilevano che i casi di sextortion sono aumentati mentre vi è un calo di casi di cyberbullismo.
Cos’è la sextortion?
È un’estorsione, un ricatto tramite filmati o foto a contenuto sessuale.
Come funziona?
Le vittime ricevono tramite le reti social per es. su facebook una richiesta di amicizia da parte di un’attraente sconosciuta (a volte non reale) o di un bel giovane.
Dopo aver accettato la richiesta, il ricattatore la coinvolge in una conversazione. Successivamente propone di passare a una videochat. A quel punto, il delinquente ( il quale registra segretamente le videochat) convince la vittima a spogliarsi, masturbarsi, assumere pose sfacciate.
Dopo di ciò, i delinquenti minacciano la vittima di pubblicare le immagini registrate su You Tube, o di inviare il materiale a parenti e amici. Per evitare che lo facciano, la povera vittima deve pagare una somma di denaro.
Danni derivanti dal sextortion.
Questo fenomeno sta coinvolgendo sempre più spesso vittime minorenni, tra i 14 e i 17 anni, prevalentemente maschi ma anche donne giovanissime, con effetti dannosi molto forti, quali l’infamia e la depressione prodotta dalla difficoltà nel gestire la diffusione di immagini intime. È opportuno ricordare che spesso la vergogna porta al suicidio.
Formazione per prevenire il fenomeno del sextortion.
Per arginare tale fenomeno, sono necessarie, attività di sensibilizzazione che riguardano la sfera della sessualità tra i giovani, nelle scuole e nelle famiglie.
Scuola e famiglie, in questo caso devono essere strutturate e prendere in considerazione la possibilità o l’opportunità di formare i giovanissimi ad una sessualità consapevole. Per disporre di ogni strumento di formazione, quali ad esempio ore didattiche dedicate al problema, è necessario che le famiglie e gli insegnanti superano il tabù della sessualità via web.
Regole per evitare il sextortion.
Alla luce dei dati appena esposti, è opportuno ribadire che per navigare in sicurezza, la prima difesa è sempre la prudenza. Tuttavia se i giovani non sanno come operano i malfattori, come possono discernere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato?
Bisogna educare i giovani che non devono mai diffondere immagini e video personali tramite profili social e messaggi. Mai assecondare l’esigenza di controllo di un fidanzato geloso, il quale vuole che venga condivisa la password del proprio account.
Scambiare immagini intime con il proprio fidanzato/patner può essere divertente, trasgressivo e innocente. Bisogna però sempre ricordare che le storie finiscono, gli ex possono vendicarsi, e lo possono fare pubblicando proprio quell’immagine innocente scambiata in pieno clima d’amore.
Dunque, mai condividere immagini sessualmente chiare e lesive di un’altra persona: è reato. Cosi come, se ci si accorge che su internet circolano immagini sessualmente chiare riguardanti la propria persona, è fondamentale denunciare e chiedere aiuto senza esitazione.
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