Cittadinanzattiva, tra le 20 associazioni guida di Civicrazia, presenta i dati dell’VIII rapporto “Sicurezza, qualità e comfort a scuola” (*).
L’esito? Una severa bocciatura per le scuole!
Distacchi di intonaco, finestre rotte, muri imbrattati, palestre malandate, aule sporche e a volte sovraffollate. Edifici vecchi, che avrebbero bisogno di una manutenzione reputata urgente dagli stessi dirigenti scolastici e responsabili della sicurezza, ma che tarda ad arrivare. Certificazioni sempre assenti all’appello (è in regola solo 1 scuola su 3!), mentre aumentano gli episodi di bullismo e vandalismo.
Un quadro preoccupante con cui i ragazzi italiani si trovano a convivere ogni giorno.
Ai problemi di “ordinaria insicurezza”, scrive Cittadinanzattiva, si aggiungono quelli provocati dal Regolamento attuativo della legge 133/2008, articolo 64 che prevede per il 2009 e per il 2010 l’innalzamento progressivo del numero degli alunni per classi, nelle scuole di ogni ordine e grado.
E anche sul fronte pulizia non ci aspettano notizie incoraggianti. Tutt’altro: la circolare n. 9537 emanata dal Ministero dell’Istruzione lo scorso dicembre, tra le altre cose, prevede una riduzione del 25% delle spese per il personale addetto alle pulizie delle scuole.
D’altra parte i ragazzi a bagni senza sapone e salviette per le mani sono abituari, come pure i genitori a fare cassa per consentire ai propri figli la carta igienica. Ora non resta che improvvisarsi bidelli!
Per fortuna una nota positiva arriva sul fronte prevenzione: piano di evacuazione e valutazione dei rischi sono pressoché sempre presenti e anche le prove di evacuazione sono svolte con regolarità nel 93% degli edifici.
Per stimolare questo senso di responsabilità, Cittadinanzattiva il 25 novembre celebra la Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole (per info: http://www.cittadinanzattiva.it/).
Ma Cittadinanzattiva formula civicraticamente anche richieste concrete, che riportiamo integralmente:
• Anagrafe subito e sanzioni per chi non fornisce i dati. L’Anagrafe dell’edilizia scolastica va completa con urgenza ed aggiornata annualmente tenendo conto degli elementi legati alla sicurezza strutturale e di quelli non strutturali. Chiediamo anche che siano denunciati e sanzionati gli amministratori locali che non forniscono i dati per il completamento e l’aggiornamento della stessa.
• Trasparenza per i cittadini. I dati fin qui raccolti da Ministero dell’Istruzione ed Uffici scolastici regionali, e successivamente i dati dell’Anagrafe completa, devono essere accessibili a tutti i cittadini ed alle organizzazioni civiche che ne facciano richiesta.
• Fondi ordinari per uscire dall’emergenza. Vanno ripristinati i fondi ordinari triennali, previsti dalla legge 23/1996, per far fronte alle esigenze ordinarie dell’edilizia scolastica.
• Sicurezza delle scuole fuori dal Patto di stabilità. Vanno rivisti i limiti imposti dal Patto di stabilità, per permettere agli Enti locali di spendere quanto effettivamente stanziato e messo a disposizione per l’adeguamento strutturale degli edifici scolastici.
• No al sovraffollamento. Chiediamo: al Ministero dell’Istruzione, di rivedere l’art. 64 del Regolamento attuativo della legge 133/2008, che prevede l’innalzamento del numero di alunni per classe; agli Uffici scolastici di rendere noti i dati relativi all’affollamento delle classi; ai Dirigenti scolastici di non rendersi complici di situazioni di illegalità che mettono a repentaglio la sicurezza di studenti e personale. Ai cittadini chiediamo di continuare a segnalarci le situazioni di sovraffollamento, attraverso la campagna “Misuriamoci con classe” attiva sul sito web http://www.cittadinanzattiva.it/.
(*) Dal 2002 ad oggi Cittadinanzattiva ha monitorato 1.529 edifici scolastici e raggiunto ogni anno, con la Giornata nazionale delle sicurezza scolastica (25 novembre), circa 10mila scuole.
L’VIII Rapporto nasce dall’Indagine condotta su un campione di 82 edifici scolastici di ogni ordine e grado (dall’infanzia alla secondaria di II grado) appartenenti ad 11 Province di 8 Regioni: Piemonte, Lombardia, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia.
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